«Metanolo ecco chi mi ha coperto»

«Metanolo, ecco chi mi ha coperto» «Metanolo, ecco chi mi ha coperto» Ciravegna ai giudici: aiutato da finanzieri e Nas TORINO. «E' vero, ho raccontato tante cose al magistrato, ne ho fin sopra i capelli di questa storia. Non posso pagare da solo». Giovanni Ciravegna, l'uomo del metanolo, ha deciso di pentirsi e ha tirato in ballo quelli che lo avrebbero «coperto» quando il suo vino maledetto portava la morte. Il commerciante avrebbe indicato nomi di uomini della guardia di Finanza, impiegati dell'Utif (Ufficio tributi imposte di fabbricazione) e agenti dei Nas, il nucleo antisofisticazioni dei carabinieri ai quali avrebbe distribuito mazzette. E avrebbe parlato anche di «aiuti» da parte della massoneria. In procura, nessuno parla. Ma si sa che dalle confessioni di Ciravegna sono partite due inchieste, una a Torino (dove hanno sede i corpi chiamati in causa dal pentito) e l'altra ad Asti dove alcuni commercianti avrebbero usato i suoi stessi metodi. GioCircompieconperdel di massima, sì, ma anche di questo non posso dire di più». Al magistrato avrebbe detto: «Mi avvertivano quando c'era un'ispezione in arrivo». Le inchieste sono appena agli inizi, i racconti del «pentito» sono tutti da verificare. Anche perché Ciravegna cavalier Giovanni di Narzole non è nuovo a uscite del genere. Proprio nei giorni roventi del processo davanti alla corte di assise di Milano aveva confidato al cronista de La Stampa: «Scriverò un memoriale, nel ruolo di mostro del metanolo non ci sto. Per poter lavorare dovevo ungere le ruote giuste». I giudici non gli avevano creduto. Quei diciannove morti e oltre una decina di persone diventate cieche nella tragica primavera dell'86 erano un atto d'accusa pesantissimo: era stato condannato a 14 anni di carcere. Finora le vittime di quello scandalo non hanno ricevuto una lira di risarcimento. [n. pie.] Giovanni Ciravegna, il commerciante piemontese condannato per lo scandalo del metanolo «E' vero, sono venuto a Torino un paio di settimane fa», ha confermato al telefono al cronista. Con chi ha parlato? «Con il giudice Maddalena, per più di un'ora». E' vero che ha fatto i nomi di chi lo ha «coperto»? «Guardi, per questo è meglio non parlare al telefono». Il suo avvocato sa della sua decisione? «No, non ho più un avvocato, ho un difensore d'ufficio». E' vero che ha fatto anche i nomi di commercianti di Asti? «In linea

Persone citate: Ciravegna, Giovanni Ciravegna

Luoghi citati: Asti, Milano, Narzole, Torino