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« « Curo i neri e mi odiano » Medico di Roma rischia la denuncia Hanno diritto all'assistenza pubblica soltanto gli immigrati con permesso di soggiorno lillllilllli questo "ceppo" nascevano tutte le patologie legate a malnutrizione e scarsa igiene. Ricordo che, in uno di quegli inverni, fui più volte chiamato a curare i geloni». Ora i pazienti sono circa tremila l'anno E gli spazi, intorno al medico, si restringono sempre più. «La legge Martelli - spiega - prevede assistenza solo per chi ha il permesso di soggiorno. Ma quelli che curo io ne sono, per la maggior parte, sprovvisti». E allora, chi paga le cure? Con il massimo candore, Aldo Morrone risponde: «Firmo io la garanzia per loro». E se loro non pagano? «Pago io, in qualche modo». Il clima, in ospedale, si è fatto teso per il medico e il suo aiutante, il dottor Francesco Bartoli. L'amministrazione ricorda continuamente che la situazione è al limite della legalità. «Per questo - dice Morrone sono andato da un giudice e lui mi TREMAGLIA procurato molta popolarità, al medico, tra la gente di colore. E scarsa simpatia da parte di chi considera «quel» colore un confine invalicabile verso la fratellanza. Così arrivano le minacce: «Finiscila di curare i neri, o te ne faremo passare la voglia». Il razzismo indossa anche i panni del boicottaggio. E vengono strappati gli avvisi dell'ambulatorio dalle bacheche. Ma lotta Aldo Morone, lotta con caparbietà. Rischia tutto di sé e del proprio patrimonio. Chi glielo fa fare? «Credo che se queste persone staranno meglio in salute, staremo meglio tutti. Credo che si vada verso una civiltà nuova, fatta di elementi che si devono amalgamare». Fino a tre mesi fa, Aldo Morrone il suo ideale lo divideva con la moglie. Ma tre mesi fa lei è morta, all'improvviso, lasciando un vuoto terribile e un bimbo di 5 anni. «E io credo in questo bimbo, credo che m'insegnerà, come il Piccolo Principe, che le cose essenziali si vedono col cuore». Francesco Morrone il suo papà lo spera - vedrà un mondo migliore.