Come baciare Clark o Marilyn di Maurizio Lupo

Alla Mole arriva il nuovo Museo del Cinema con le «realtà virtuali» Alla Mole arriva il nuovo Museo del Cinema con le «realtà virtuali» Come baciare Clark o Marilyn Un piano che costerà sui 12 miliardi Piacevoli illusioni a portata di tutti Baciare Rossella O'Hara al posto di Clark Gable nel film «Via col vento», flirtare con Marilyn Monroe o cavalcare con John Wayne. E' possibile: l'illusione dovrebbe esssre a portata di tutti alla Mole Antonelliana, entro il 1996, se vi saranno soldi e volontà per portare a compimento il nuovo Museo del Cinema. «Sarà più di un museo, sarà una fascinazione progressiva. Permetterà ai visitatori di "entrare nel cinema" quasi da protagonisti». Lo assicura l'architetto Gianfranco Gritella che con il collega Antes Bortolotti ha quasi finito il progetto di recupero della Mole e di allestimento dell'apparato museale. Il piano, del costo fra i nove e i dodici miliardi, verrà presentato alla giunta entro fine giugno. La Mole sarà restaurata del tutto all'interno. Fuori dal piano terra fino alla volta. Il professor Vittorio Nasce renderà più razionali le strutture portanti. «In alcuni punti - dice Gritella - sono incomplete o manomesse». Rischi di crolli? «Macché, la Mole è uno dei beni più stabili di Torino. Poggia su una zattera di cemento armato da migliaia di tonnellate, creata nel 1939 quando si ebbero segnali di cedimento poi scongiurati. Nulla andrà perduto. Salveremo anche i pochi decori ottocenteschi rimasti». Continuerà a funzionare come servizio indipendente anche l'ascensore panoramico. Gli ambienti verranno organizzati su 5 livelli intorno alla grande aula centrale, tramite un gioco di sovrapposizioni collegate fra loro. Al piano terra troveranno posto servizi d'accoglienza, infermeria, biglietteria e negozio del Museo. All'ingresso il visitatore incontrerà alcuni «simboli» monumentali della Mole, quale il grande «Genio alato» che svettava un tempo sulla guglia. La visita s'intreccerà con punti secondari, pensati per esplorare settori specifici. Fra questi vi saranno le scale che s'inerpicano sulla volta della Mole dall'interno, riservate però solo agli studiosi. Spazi collaterali accoglieranno un piccolo Museo dedicato all'opera di Antonelli e una collezione di spezzoni di film girati in Torino. Siamo già nel cuore di un progetto che si avvale del contributo creativo del professor Paolo Bertetto, del regista Giuseppe Tornatore e dello storico David Francis, responsabili del programma scientifico. Hanno individuato una «passeggiata architettonica» che condurrà nel cuore del Museo attraverso spazi, effetti scenografici, luci e ambienti immersi in buio totale dove appariranno «macchine» di gran suggestione. «Le emozioni saranno garantite» dice Gritella. Si comincerà a percorrere la storia del «pre-cinema» illustrata da collezioni di lanterne magiche, vetrofanie, giochi d'illusione ottica, spiegati e riproposti con l'aiuto d'apparecchi d'avanguardia. Giunti nell'aula centrale, dedicata alla «fabbrica del cinema», il pubblico scoprirà come nasce un film, provando a viverlo «in un set virtuale, creato da un susseguirsi di macchine spettacolari». Potrà persino comparire con volto e voce in spot di pellicole famose. A questo punto avrà la carica giusta per affrontare le più avveniristiche frontiere dello spettacolo: l'alta definizione o l'immagine sintetica può clonare un film nuovo, recitato da attori anche morti da anni. Il «ciak» è dato. Nel 1996 sapremo se l'avventura avrà lieto fine. Maurizio Lupo Marilyn Monroe nel film «Niagara» e sopra il comico Carlo Verdone

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