«Cara signora non vincerà il concorso»

L'avvocato: «Furono gli allievi a chiedere una valutazione prima della prova» Il professor Bin, ordinario di diritto civile a Giurisprudenza: un anno e 5 mesi «Cara signora, non vincerà il concorso» Docente «colpevole»: avrebbe pilotato l'esame «Se si bandisce un concorso pubblico, le regole vanno rispettate. E in questo caso non lo sono state: prima che un reato, questo episodio è un fatto di costume, o meglio di malcostume: era già stabilito prima chi avrebbe vinto il concorso e questo non è accettabile». Così aveva concluso la sua requisitoria il pm Enrica Gabetta, chiedendo la condanna a un anno e otto mesi del professor Marino Bin, ordinario di diritto civile a Giurisprudenza, denunciato da una sua ex allieva, Bianca Gardella. La seconda sezione del tribunale (presidente Malchiodi) ha contenuto la pena in un anno e cinque mesi, ma ha trasmesso i verbali d'udienza alla procura per l'eventuale incriminazione degli altri due membri della commissione, professori Santaroni e Guarneri, e del professor Sacco, l'ordinario di diritto civile che, stando alla tesi dell'imputato, avrebbe sponsorizzato Bianca Gardella. Una sentenza destinata a far discutere nel mondo universitario perché viene condannato un concorso «pilotato». Il rappresentante dell'accusa ha ripercorso l'intera vicenda del concorso, bandito nel '90 per due posti di ricercatore alla facoltà di legge: «A Bianca Gardella quel posto interessava, si era appena sposata e stabilita a Torino. Qualche giorno prima dell'esame scritto, forse sollecitato dagli stessi allievi, il professor Bin convocò una riunione per dare un giudizio sulla maturità dei partecipant: uno dei posti sarebbe andato al candidato Carbone, perché con più titoli, l'altro al candidato Calvo, più meritevole della Gardella, alla quale disse che non era scientificamente matura per l'incarico, invitandola a rinunziare. L'imputato nega questa circostanza («Ho solo dato un consiglio, non le ho mai detto di non partecipare»), ma che la riunione sia avvenuta è pacifico, lo hanno confermato tutti». Ha proseguito il pm: «Durante l'inchiesta l'indagato non ha mai parlato dell'inimicizia con il professor Sacco, ordinario di diritto civile. Al processo ha sostenuto che Sacco sponsorizzava la Gardella. Ma era Bin il presidente della commissione, in grado di condizionare la valutazione degli altri membri, facendo pressioni a favore del candidato Calvo ed escludendo la Gardella. Nella valutazione della prova scritta Bin «inflisse» uno zero alla Gardella e il massimo, 6,66, a Calvo, che invece aveva deciso di appoggiare». Il difensore di Bin, avvocato Badellino, ha ribattuto punto per punto alle accuse: «Furono gli allievi che partecipavano al concorso a chiedere al professore di anticipare una valutazione di maturità professionale. Bin si riservò di esprimere un giudizio dopo la lettura delle tesi. La consegna slittò dal 30 giugno al 30 luglio, ma Bianca Gardella fu l'unica a non consegnare in tempo lo scritto. Dopo le vacanze, il professore restituì l'elaborato alla Gardella con numerose correzioni critiche e consigli per rimediare agli errori. Ma alla data di apertura del concorso, il 10 novembre, la Gardella non aveva ancora restituito l'elaborato corretto». Icla. cer.] L'avvocato: «Furono gli allievi a chiedere una valutazione prima della prova» Il professor Marino Bin è stato denunciato da una sua ex allieva

Luoghi citati: Bianca Gardella, Torino