«Polizia» e l'evaso precipita dal terzo piano

Tragedia in via Barbaresco: il ricercato era ospite di un amico, noto come il «topo» di Borgo Vanchiglia Tragedia in via Barbaresco: il ricercato era ospite di un amico, noto come il «topo» di Borgo Vanchiglia «Polizia», e l'evaso precipita dal terzo piano La vittima è un carrozziere di 38 anni, in fuga dal 6 giugno Per non farsi prendere si è aggrappato al balcone ed è scivolato Per sfuggire alla polizia è precipitato da un balcone, uccidendosi. E' Giulio Indovino, 38 anni, carrozziere pluripregiudicato. Originario di Patagonia nel Catanese, risiedeva in zona San Salvario, in una soffitta di via Saluzzo 17 da dove si era però allontanato dal 6 giugno scorso eludendo gli arresti domiciliari. Convinto di essere braccato? si portava appresso un revolver calibro 38 con il colpo in canna. Giulio Indovino è morto ieri verso le 16, in zona Italia '61, sfracellandosi nel cortile di un palazzo di via Barbaresco 24, a ridosso del Palazzo del Lavoro. Era andato a trovare un amico agli arresti domiciliari: Ivano Richard, 25 anni, noto alle cronache come «il topone di Borgo Vanchiglia» per la sua stazza imponente: due metri di altezza, un quintale di peso, incastrato dopo una mezza dozzina di furti in soli due mesi in alloggi della zona di Porta Palazzo. Per ironia della sorte, una pattuglia del commissariato Barriera Nizza ha suonato al citofono di Ivano Richard poco do po l'arrivo di Indovino. Gli agenti dovevano avvisare il padrone di casa di un imminente interrogatorio. Indovino ha invece pensato che la polizia stesse cercando lui. Per sfuggire all'arresto, mentre gli agenti salivano le scale, ha attraversato il tinello ed è andato sul terrazzino che si affaccia nel cortile. Senza esitazioni ha scavalcato la ringhiera, incuneandosi fra i fili dello stendibiancheria. Si è poi spostato su un lato della ringhiera trovando riparo dietro una tenda. Non contento del rifugio, ha tentato di rendersi ancor più piccolo accucciandosi, il corpo sporto nel vuoto, i piedi appoggiati sul bordo esterno del balcone fatto di lamierino, le mani aggrappate alle sbarre della ringhiera. Ma con una mano Indovino sorreggeva un sacchetto di plastica azzurra dove c'era la pistola. Gli è scivolato un piede e la mano già intralciata dal sacchetto ha ceduto. In un attimo è precipitato nel vuoto. Con il corpo ha tranciato i fili della biancheria dei balconi sottostanti, piegando anche i sostegni laterali di ferro. Senza un urlo e a faccia in giù ha battuto con violenza sull'unico tombino in ferro che c'è nel cortile. Nell'alloggio al terzo piano i due agenti e Ivano Richard hanno sentito grida dal cortile e i cani abbaiare. Non vi hanno dato peso, pensando fosse un litigio di caseggiato. Sono stati gli stessi poliziotti fra i primi ad avvicinarsi al cadavere e a comprendere il motivo del trambusto di pochi istanti prima. Un rapido controllo dei documenti che la vittima aveva in una tasca e la pistola trovata nel sacchetto hanno fatto scattare l'allarme. Esclusa l'ipotesi di un ladro d'appartamento e sentiti un paio di inquilini dello stabile, si è risaliti a Ivano Richard, che ha subiio negato di conoscere la vittima. Verso le 20 ha finalmente ammesso che Indo-ino era suo ospite. Ivano Barbiero 1 bghtgtmu Ivano Richard, 25 anni I poliziotti volevano parlare con lui Giulio Indovino, 38 anni dal 6 giugno era sfuggito agli arresti domiciliari La vittima è caduta dal 3° piano di questa casa, in via Barbaresco 24

Luoghi citati: Borgo Vanchiglia, Italia