Calleri va al contrattacco

Dopo le insinuazioni di Goveani sulla cessione di Arnioni TORINO Dopo le insinuazioni di Goveani sulla cessione di Arnioni Calieri va al contrattacco La società diventa parte civile nel giudizio contro le gestioni del passato «Dovrà rispondere alla giustizia chi si vuol divertire a spese dei granata» TORINO. Gianmarco Calieri conta sempre sulla coppia Rizzitelli-Silenzi per l'attacco '94-95. E' un pallino che lo accompagna da quando ha preso in pugno il Toro. Solo «una barca di soldi», e magari unita ad una buona contropartita tecnica, potrebbe fargli cambiare idea. Per il contrattacco, fuori dal campo, il presidente ha scelto ieri uno dei penalisti di punta della città: l'avvocato Gian Paolo Zancan. Con due obbiettivi: la facoltà di costituirsi parte civile nei confronti di tutti i responsabili di reati patrimoniali ai danni della Società nelle passate gestioni; la verifica di un atteggiamento attribuito di recente a Goveani. Si legge, in proposito, nel comunicato granata: «E' stato dato mandato a Zancan di assumere ogni più adeguata iniziativa a tutela della onorabilità del Torino Calcio e dei suoi consiglieri di amministrazione, in riferimento alle insinuazioni asseritamente rese da Goveani nel suo interrogatorio davanti il pubblico ministero». Cosa avrebbe detto il notaio nel colloqio con i giudici? Che lo sorprenderebbe la valutazione di Annoni, ceduto da Calieri alla Roma. L'anno prima gli avrebbero offerto molto di più. Sospetti, insomma. La frase non avrebbe colpito i giudici Sandrelli, Prunas Tola, Avenati Bassi e Riccaboni. A loro basta il passato granata di Goveani per riempire i verbali d'inchiesta. Sulla gestione in corso, le attenzioni promesse a suo tempo ci saranno, per dovere. Ma non su suggerimento di un indagato che tenta di cambiare discorso, e affida la diffusione di notizie a gente del suo clan, ormai licen- ziata. Calieri, comunque, prende le distanze. «In momenti in cui si lavora per la squadra del prossimo campionato con un occhio ai debiti, non accetto turbative. Nessun dramma. Sappiano però tutti coloro che si volessero divertire con valutazioni dubbiose su questa gestione del Torino, che faranno i conti con la giustizia. Al mio fianco lavorano persone che darebbero immediatamente le dimissioni, se io ammattissi, e commettessi delle irregolarità, e tutta la città lo saprebbe». Un Calieri scatenato. Per quanti anni, andando a ritroso, promette di costituirsi parte civile contro gli «approfittatori» del passato? «Fino a quando le responsabilità potranno essere accertate». Il Consiglio granata confida sulle indagini, tuttora in corso, della Finanza. Ma aspetta con ansia che le Fiamme Gialle stesse chiudano i lavori, e «liberino» chili di documenti. Il Toro di oggi vorrebbe poter controllare - sino in fondo - quanto è uscito dagli armadi di ieri. [b. p.] Il presidente del Torino Calieri vuol tutelare il proprio nome e gli interessi della società

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