Anche gli arbitri funzionano
Anche gli arbitri funzionano Anche gli arbitri funzionano «Hanno favorito lo spettacolo senza impedire il gioco virile» DALLAS. Ogni mattina Casarin passa da Blatter, e i due parlicchiano di arbitri. Casarin sta nel Centro Cooper, con i «fichietti», Blatter sta in un hotel extralusso. In mezzo, l'aeroporto più esteso del mondo. Sono viaggi, ma ne vale la pena. Dice Blatter: «Nelle prime otto partite, gli arbitri sono stati tutti buoni, qualcuno ottimo. Giovani, vogliosi, autoritari, precisi. E' anche merito loro se il calcio qui si afferma come spettacolo». Il fuorigioco? «Nel dubbio, non fischiarlo. Il Camerun ha segnato un gol proprio nel dubbio. Magari c'è stato un errore, nessuno è perfetto. Ci sono anche riflessi vecchi da combattere». E le entrate da dietro? «I giocatori hanno capito che possono essere sbattuti fuori. Un norvegese, dopo l'entrata, addirittura ha guardato l'arbitro come a chiedergli scusa, temeva il cartellino rosso. Ma mi pare che funzioni di più la collaborazione che la paura. Ci sono in campo meno proteste che nel passato. Il tutto senza svirilizzare il gioco». E le proteste fuori campo? La Spagna non digerisce i due turni di stop a Nadal. «E' la regola, per chi viene espulso. Si deve fare attenzione. Comunque non c'è solo severità. Dopo la prima fase azzereremo tutti i cartellini gialli, così che le 16 superstiti partano dello stesso piano». E se nella terza e ultima partita della prima fase un giocatore fa il duro, sapendo che l'ammonizione verrebbe poi cancellata? «L'arbitro lo capisce e lo caccia via, così lui poi salta due turni, sempre che la sua squadra vada avanti». Platini aveva chiesto che al secondo cartellino giallo, non nella stessa partita, il giocatore venisse espulso. «Magari al prossimo Mondiale». [g. p. o.]
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