Zero: Rai ingrata addio di Simonetta Robiony

Sfogo del cantante, scaricato perché rifiutava le telepromozioni Sfogo del cantante, scaricato perché rifiutava le telepromozioni Zero: Rai ingrata, addio Renato: «Per Beato fra le donne ho parlato solo con intermediari» ROMA. Strilla Renato Zero: «Me so' messo la parabolica e me vedo la Cnn: io la Rai nun la voglio vede e da oggi non pago più neanche il canone. Me staccassero tutto e vediamo chi vince». E' indignato Renato Fiacchini in arte Zero, un nome scelto perché, dice lui, «nun c'ho avuto mai nessuno a proteggermi». E' arrabbiato come artista e come cittadino, come contribuente e perfino come regolare abbonato Rai, almeno fino ad oggi: a undici giorni dall'inizio delle prove del nuovo spettacolo estivo di Raiuno «Beato tra le donne», dopo due mesi di trattativa serrata, Renato Zero è stato liquidato con un fax in inglese e sostituito da Paolo Bonolis. Motivo ufficiale? Le sue richieste erano impossibili da soddisfare. Motivo ufficioso? La Sipra, la concessionaria della pubblicità per conto della Rai, appreso che Zero si rifiutava di fare qualsiasi forma di telepromozione, ne aveva imposto l'allontanamento perché non trovava più sponsor disposti a pagare il programma. «E questo - dice Zero - è davvero troppo. In America a scartare un artista un tempo era Ziegfield, in Italia era Remigio Paone: che oggi dopo venticinque anni di carriera uno deve esse' allontanato perché si rifiuta de fa pubblicità al pane venduto nel cellophane e incartato nella scatola col fiocco che è pure meno bbuono di quello preso al forno sotto casa, me pare veramente una esagerazione». E allora via con l'avvocato per denunciare chi gli ha fatto perdere due mesi di lavoro, chi ha speso il suo nome invano coinvolgendo altri innocenti, chi gli ha fatto disdire gli impegni estivi, chi gli ha fatto scrivere una sigla che nessuno ascolterà mai, chi gli ha fatto pensare di lanciare un nuovo disco legandolo al programma Rai, chi gli ha fatto fare in frettissima il doppiaggio per il nuovo film della Disney. E via anche a una denuncia più politica, consegnata personalmente tra qualche giorno al neopresidente della Commissione parlamentare Taradash, contattato per sapere da lui di chi è oggi la Rai, visto che Zero, a questo punto, non riesce proprio a capirlo. Già perché, nei due mesi di trattativa, Renato Zero non ha mai parlato con nessun dirigente della Rai: né con il direttore di Raiuno, il sociologo Nadio Delai, né con 0 suo vice discenti, né col capostruttura Mario Maffucci. No, Renato Fiacchini in arte Zero ha parlato soltanto con Marco Bassetti, compagno di Stefania Craxi e capo con lei dell'«Italiana produzioni»; poi con Bibi Ballandi, proprietario del «Bandiera Gialla», il locale di Rimini da cui va in onda lo spettacolo; infine con l'avvocato Guendalina Ponti che lo informava che non se ne sarebbe fatto più niente. Il programma, infatti, è prodotto dalla società australiana Grundy, che cura la vendita nel mondo del modello televisivo originale nato proprio in Australia. Si tratta, giurano gli esperti, di un gioco molto spettacolare e di grande successo che capovolge le regole tradizionali dei concorsi di bellezza: là è una giuria di maschi a giudicare di fascino e altre virtù femminili, qui è il contrario. Renato Zero, contornato da fanciulle urlanti, avrebbe dovuto condurre, cantare e coordinare due ore di trasmissione per dieci puntate, più una. Prezzo convenuto: trenta milioni a serata e cinque per i costumi. «Un prezzo equo - sostiene il cantante - accettato perché io sono uno che alla Rai non sa dire di no. Gli ho fatto Sanremo all'ultimo momento, gli ho fatto gratis due ospitate a "Domenica in" se no pareva che chiudesse, gli ho salvato un Riva del Garda che senza di me era un casino. Insom- ma, se la Rai è in difficoltà economiche, io so' il primo a capirlo e corro». Ma Zero oltre ai soldi poneva altre condizioni. Non poteva cedere i diritti di sfruttamento delle sue esibizioni tv essendo già in esclusiva con un'altra casa discografica, voleva garanzie artistiche sugli autori dei testi, e soprattutto non voleva fare alcuna pubblicità. Troppe richieste per la Grundy: la società - che respinge le accuse - sostiene che la trattativa è stata portata avanti dai legali di entrambe le parti. Alla fine, la Grundy ha preferito offrire a Zero una semplice partecipazione canora che Zero ha rifiutato. «Se io che sono italiano per lavorare con la Rai che è italiana devo parlare l'inglese, travestirmi da canguro, e dimostrare che c'ho pure il marsupio, vuol dire proprio che l'Italia è caduta molto in basso. Non mi sta bene e prostesto». Simonetta Robiony Renato Zero «Chi comanda in Rai? Mi hanno fatto perdere due mesi di lavoro»

Luoghi citati: America, Australia, Italia, Rimini, Riva Del Garda, Roma, Sanremo