Ma cosa sono questi Mondiali? A Spoleto non esistono

Ma cosa sono questi Mondiali? A Spoleto non esistono Domani il via al Festival con la «Serata Poulenc» diretta da Abel, mentre quasi tutti gli spettacoli sono già esauriti Ma cosa sono questi Mondiali? A Spoleto non esistono E intanto Giancarlo Menotti ordina: «Niente omaggi, sono un'offesa all'arte» SPOLETO. Il botteghino del Teatro Nuovo non sente la concorrenza dei Mondiali di football, anche se l'avvio della 37a edizione del Festival di Spoleto (domani) coincide con la tele-bagarre calcistica. «La febbre per il pallone - dicono le cassiere del festival - qui a Spoleto non l'abbiamo mai registrata, neppure quattro anni fa quando i mondiali si giocavano a Roma». Praticamente esaurito è lo spettacolo inaugurale che Gian Carlo Menotti ha voluto dedicare a Francis Poulenc (morto nel 1963), del quale verranno proposti il balletto «Les biches» e l'opera buffa tratta da una pièce di Guillame Apollinaire, «Les Mamelles de Tiresias». La «serata Poulenc» sarà diretta dal canadese Yves Abel che sostituisce Steven Mercurio chiamato sul podio del «Wozzeck» dopo il forfait di Christian Badea. Non ci sono più posti neppure per il concerto di chiusura del 10 luglio - sulla piazza del Duomo - che quest'anno è affidato all'orche¬ stra e al coro dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma. Sotto la direzione di Christian Thielemann eseguirà la «Sinfonia n.9» di Beethoven. Niente posti disponibili neppure per alcune recite del «Camper», scritto, diretto e interpretato da Vittorio Gassman, e de «L'ultimo Yankee» di Arthur Miller che il regista americano John Crowther mette in scena con Ray Lovelock, Daniela Poggi, Glauco Onorato e Isa Barzizza (al loro debutto spoletino). Fino ad oggi un esaurito lo registra anche il Teatro Romano, che al festival rappresenta la roccaforte della danza, e riguarda la recita del 9 luglio del Ballet National de Marseille diretto da Roland Petit che presenta un ampio programma ideato apposta per Spoleto. L'unico spettacolo non ancora «recepito» dal pubblico è quello di prosa già battezzato dalla critica francese come «il manifesto della gioventù post-sovietica» firmato dal regista Lev Dodin e che ha già conquistato unanimi consensi con le sue prime esibizioni europee. «Claustrophobia» è infatti una miscela di mimo, canto, recitazione e danza che ricompone, come un manifesto generazionale esplosivo, disillusioni e speranze della gioventù sovietica dopo lo stra¬ volgimento delle ideologie. Lev Dodin sarà l'anno prossimo al Festival di Pasqua a Salisburgo dove debutterà nella lirica con la «Elektra» diretta da Claudio Abbado, rappresentata di recente alla Scala fra le polemiche. Complessivamente grande curiosità c'è quest'anno per la prosa e nelle ultime ore si sono aggiunti due nuovi appuntamenti: «L'angel» di Franco Loi con Giovanni Crippa («prima» il 24 giugno) e «Tre Lai» di Giovarmi Testori con Adriana Innocenti («prima» il 30 giugno). Nonostante l'eccezionale interesse per l'«offerta '94», Gian Carlo Menotti non ha abrogato l'ordine di servizio scritto di suo pugno qualche settimana fa: «A Spoleto quest'anno sono aboliti i biglietti omaggio: un'abitudine dannosa per il bilancio del festival, che oltre tutto indica una mancanza di rispetto per l'arte». Aggiunge il maestro: «Da trentasette anni il Festival continua ad offrire spettacoli di alta qualità con prezzi abbordabili per vip, autorità e maitres-à-penser». Gli unici inviti Gian Carlo Menotti li ha scritti a mano e li ha fatti pervenire al presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, che interverrà ad una serata infrasettimanale, e al presidente del ConsiJ glio, Silvio Berlusconi. Quest'anno la rassegna cinematografica spoletina celebra le interpretazioni di Vittorio Gassman e il cinema dedicato al Medioevo tra storia e fantasy. Malgrado il ricco cartellone messo assieme da Menotti e dai suoi collaboratori c'è già chi è preoccupato per il '95. E' l'amministratore del festival. «Per rispettare la tradizione - dice Pietro Papi - siamo stati costretti a reinvestire risorse che avevamo messo da parte negli anni passati. Ma per il 38° festival occorrerà trovare nuovi sponsor se non si vorrà apportare qualche taglio alla programmazione». Ernesto Baldo Daniela Poggi recita Miller

Luoghi citati: Roma, Salisburgo, Spoleto