Un candidato italiano per gestire il dopo-Gatt di Andrea Di Robilant

A Berlusconi un biglietto per Mosca NOMINE m Il «Financial Times» elogia l'ex ministro. L'organismo sarà operativo dal 1° gennaio del '95 Un candidato italiano per gestire il dopo-Gatt Ruggiero favorito alla direzione della World Trade Organization ROMA. Il governo Berlusconi, lanciato alla rincorsa di un incarico internazionale di gran prestigio, ha deciso di concentrare i suoi sforzi su un nome e una poltrona. Il nome è quello dell'ambasciatore Renato Ruggiero; la poltrona quella di direttore generale della World Trade Organization (Wto), l'organismo mondiale per il commercio che prenderà il posto del Gatt il 1° gennaio del 1995. Ruggiero è in pole position, ma le quotazioni dell'ex presidente messicano Salinas de Gortari crescono, e la caccia ai voti deve continuare a ritmo sferzante: ieri a Ginevra per incontrare quaranta ambasciatori, oggi a Bruxelles per ottenere il sostegno del presidente della Commissione Delors e dei commissari Brittan e Bangemann. Dopo avere scalato i vertici della Farnesina, Ruggiero è stato ministro per il Commercio estero e responsabile per le attività internazionali della Fiat. Scrive il Financial Times: «In un Paese dove personalità pubbliche con una visione internazionale non sono certo in sovrabbondanza, Ruggiero è una eccezione rara». Negli ambienti diplomatici non si nasconde il fatto che a far lievitare la candidatura di Ruggiero sia stata soprattutto la sua fama di negoziatore internazionale piuttosto che il fatto di essere il candidato di bandiera dell'Italia. Il pericolo principale alla candidatura Ruggiero è che finisca nel gran calderone delle nomine che dovranno essere fatte al vertice europeo di Corfù questo fine settimana (la successione di Delors alla Ue, la successione di Woerner alla Nato, la direzione della Ueo e quella dell'Ocse). E che nel complicato gioco a incastro che impegna la diplomazia europea, la tela tessuta dall'ex ambasciatore venga disfatta. L'obiettivo immediato, spie¬ gano nell'entourage di Ruggiero, è quello di «districare» la sua candiatura al Wto dal parapiglia di Corfù. In alternativa: emergere dal vertice con un chiaro imprimatur dei Dodici. In linea di massima Ruggiero ha già l'appoggio di molti Paesi occidentali e del Giappone. Ma non basta. «Sarebbe sbagliato pensare che uno ha vinto la partita con l'appoggio di Stati Uniti ed Europa - riconosce lo stesso candidato - bisogna tener presenti l'Asia, l'Africa, l'America Latina». Ed è proprio lì che sta emergendo la candidatura alternativa a quella di Ruggiero. L'ex presidente Salinas potrebbe ottenere l'appoggio degli Stati Uniti in quanto paladino dell'accordo commerciale del Nord America (Nafta). A quel punto la corsa si trasformerebbe in un braccio di ferro transatlantico dagli esiti più che mai incerti. Andrea di Robilant L'ex ministro Renato Ruggiero