Ruanda Ghali benedice i parà francesi

Parigi presenta la richiesta al Palazzo di Vetro, ma i Paesi africani sono contrari all'intervento Parigi presenta la richiesta al Palazzo di Vetro, ma i Paesi africani sono contrari all'intervento Ruanda, Ghali benedice i para francesi Previti: non andremo allo sbaraglio NEW YORK. Parigi ha presentato ieri una risoluzione al Consiglio di sicurezza in cui chiede all'Onu di «utilizzare tutti i mezzi necessari» per assicurare la protezione di civili in pericolo in Ruanda. Nella risoluzione si precisa che l'intervento sotto comando francese «sarà limitato a un periodo di transizione». Secondo il piano di Parigi, l'invio delle truppe francesi avverrà a partire dalla Repubblica Centrafricana, utilizzando forze giunte dalla Francia e truppe francesi di stanza in Africa centrale ed orientale. Un alto funzionario francese ha precisato che le truppe (tra i 1000 e i 2000 para) si attesteranno in zona governativa e non tenteranno di penetrare nelle regioni conquistate dal Fronte patriottico ruandese (fpr), ostile a qualsiasi intervento straniero. La stessa fonte ha indicato che il comando francese cercherà di aprire dei corridoi umanitari per il passaggio dei viveri e dei profughi. Sull'iniziativa Parigi ha ottenuto un mezzo consenso americano, l'approvazione piena di Boutros-Ghali, ma quasi tutti i Paesi africani si sono dichiarati contrari. Il segretario di Stato americano, Warren Christopher, ha detto che prenderà contatto con l'Fpr per spiegare gli scopi pacifici e assistenziali della proposta francese. Tuttavia gli Usa non hanno nascosto che la loro preferenza sarebbe andata ad un intervento di soli caschi blu africani. Il segretario generale dell'Orni ha scritto una lettera al Consiglio di sicurezza per appoggiare il piano francese invitando i 15 membri del Consiglio ad autorizzare l'intervento, tanto più che, avverte, il dispiegamento dei nuovi contingenti & caschi blu potrebbe tardare di almeno tre mesi. La Francia rimane per ora il solo Paese membro dell'Ueo che abbia formalmente offerto dei soldati per un intervento in Ruanda. L'Ueo si riunisce comunque oggi a Bruxelles per studiare la proposta di Parigi. Il ministro della Difesa italia¬ no, Cesare Previti, da parte sua ha ribadito ancora una volta che l'Italia «non parteciperà a iniziative unilaterali», ma ci sarà «solo se la missione umanitaria sarà decisa in ambito Onu o Ueo, su mandato delle Nazioni Unite». Lo ha detto al termine del colloquio a Parigi con il ministro della Difesa francese, Frangois Leotard. L'incontro si è svolto subito dopo la visita all'esposizione europea degli armamenti terrestri. Previti ha spiegato che comunque occorrerà «evitare quella sorta di staffetta che in Somalia non ha dato i risultati sperati». E i commenti delle radio e dei giornali africani stanno pren¬ dendo un tono molto critico nei confronti della politica interventista della Francia. Eccetto il Gabon e il Senegal, i Paesi africani si chiedono perché mai Parigi insista nel voler mandare il suo esercito dove non è ben accolto invece di aiutare finanziariamente gli africani a mandare i loro. L'arcivescovo sudafricano Desmond Tutu ha detto che se Parigi vuole veramente fare qualcosa, la cosa migliore sarebbe di finanziare e dare assistenza logistica a una forza d'intervento africana. Tutu ha sottolineato che in Ruanda c'è «troppa ostilità nei confronti dei soldati francesi». [e. st.] Civili e militari ruandesi feriti nell'ospedale della Croce Rossa a Kigali

Persone citate: Cesare Previti, Desmond Tutu, Ghali, Leotard, Previti, Tutu, Warren Christopher