LIBERISMO UN'UTOPIA di Sergio Romano

LIBERISMO, UN'UTOPIA LIBERISMO, UN'UTOPIA CARO direttore, mi consenta una breve riflessione, da vecchio liberista, sull'articolo di fondo un po' inquietante di domenica scorsa, firmato da Sergio Romano. Predico il liberismo da una vita, ma convinto che esso sia una utopia. Lo predico, e mi permetto addirittura qualche licenza poetica, perché mi pare una utopia meno pericolosa di molte altre e con quasi nessuna probabilità di realizzarsi. Non esiste al mondo, e forse non è mai esistito, uno «stato minimo» alla Nozick. D'altronde nemmeno Nozick non crede più al suo «stato minimo». Milton Friedman ha scritto un libro, La tirannia dello status quo, per dimostrare che un liberista presidente degli Stati Uniti ha appena sei-nove mesi per introdurre qualche piccola riforma di suo gusto, prima che 10 blocchino gli interessi corporativi, i quali ricrescono più forti di prima come l'erba tagliata. Un presidente degli Stati Uniti ha un potere che Berlusconi neppure si sogna. Ma immaginiamo un Berlusconi coi pieni poteri: ebbene, 11 liberismo gli impedirebbe di imporre il liberismo. La Russia affamò una prima volta il suo popolo per imporre il comunismo, ora lo affama una seconda volta per uscire dal comunismo. Ma un liberista tanto fanatico non riesco a immaginarlo. Agli italiani oggi la parola Sergio Ricossa CONTINUA A PAG. 2 SETTIMA COLONNA

Persone citate: Berlusconi, Milton Friedman, Nozick, Sergio Ricossa

Luoghi citati: Russia, Stati Uniti