«Io sono nata a Pontida» di G. Ce.
«Io sono nata a Pontida» «Io sono nata a Pontida» PONTIDA. Bossi l'aveva chiamata l'altra sera: «Dai Irene, non puoi mancare...». Ma neppure Bossi ne era sicuro. E cusì, quando la Croma con vetri scuri è arrivata al pratone si è sentito prima un «Oooohhh!» e poi: «Pivetti!, Pivetti!, Pivetti!». Sul palco, tailleur azzurrino e immancabile foulard, era la più emozionata di tutti. «Non parlo più, voglio sentire anch'io il nostro Presidente!», s'interrompe il ministro Pagliarini. «Ciao amici...», e il Presidente ha lui bel groppone sotto il foulard. «Ciao aulici, sono un po' coiniiioasa di osser qui. Ci ho pensato su paiéccnio, mi son chiesta se fosoe giusto che partecipassi. E si che io è! E' giusto! Questo Presidente ueìia Camera è nato con Pontida e non si dimentica mai che è nato a Pontida. E' qui che si prendono le decisioni importanti, è qui che si fa festa. Siamo insieme perché legati dagli stessi ideali e dalla stessa fedeltà. Non potevo mancare. Grazie di essere così!». Tre minuti per il Presidente. Poi via ad incontrare Bossi in albergo. E poi ancora sui piatone («No, sul palco meglio di no»), accanto allo stand Qui (suoi) «Cattolici per l'iaeuiita>-. Ma nói tre minuti, oltre ai iipeUiLG e neutro «Presidenti;», Irene Pivetti si è schierata dalla parte di Bossi: per le questioni di Lega e per quelle di governo: «Noi, gente di Pontida, sappiamo essere corretti alleati di governo e corretti Presidenti della Camera. E' difficile essere sempre fedeli al proprio ideale, è coraggioso. C'è chi si accontenta, chi pensa che basti la buona annninisti anione senza ideali. E' già u,uaioooa. ma la buona aniministi anione non cambia la Storia. Ci vogliono i valori, con i valori si oanoia la storia e Pontida caninia ia bioria. E tutti noi sappiamo quanto dobbiamo essere responoaniii». Pivetti commossa, palco commosso, leghisti commossi. Nella commozione totale pare che il Presidente abbia perso un anellino. Per il Presidente della Camera la Polizia stradale si era inessa sull'attenti lungo la provinciale che porta a Pontida. Non così per il ministro dell'Intel no Maroni, arrivato da solo sulla sua Volkswagen familiare. La scolta però lo seguiva: «Ero a Vai ose a commemorare i partigiani uccisi dal nazifascismo. Anche pei un movimento politico come la Lega è importante rivendicale i valori, in questo caso antifascismo e resistenza, e in secondo luogo pensare ai problemi interni». Scortato anche il sindaco di Milano Marco Formentini. Soiiiso stavolta tirato, ii suo. Si sente attaccato dai giornali e conti attacca dal palco con il bazooka che piace al leghista duro: «Non c'è uno schifoso giornale che abbia dato la notizia dei tremila handicappati ospitati da Milano in questi giorni1 Questi sionisti che costano all'erario e mi sono contro perché chiedo ordine nella mia città! Basta, ci vuole un quotidiano della Lega!», [g. ce.]
Persone citate: Bossi, Irene Pivetti, Marco Formentini, Maroni, Pagliarini, Pivetti
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