Pene lievi agli aggressori dell'imam

Latina, i quattro naziskin hanno patteggiato: da otto a dodici mesi con la sospensione condizionale Latina, i quattro naziskin hanno patteggiato: da otto a dodici mesi con la sospensione condizionale Pene lievi agli aggressori dell'imam Il capo dei musulmani: io li ho già perdonati LATINA. Si sono presentati nell'aula del tribunale di Latina ieri mattina per rispondere del reato di aggressione in concorso tra loro per motivi razziali, nei confronti dell'imam della comunità islamica, Ibrahim el-Ghayesh. Massimo Marchetti, 22 anni, i gemelli Graziano e Germano Buonumano, di 20 anni, e Marco Cabassi, 20 anni, sono stati condannati dopo il rito del patteggiamento al quale ha aderito il pm Vincenzo Saveriano su richiesta degli avvocati Angelo Cavaliere e Antonio Baratta. Massimo Marchetti e Graziano Buonamano sono stati condannati a 12 mesi, Germano Buonamano e Marco Cabassi a otto mesi. Il reato prevedeva una pena variabile da sei mesi a quattro anni. La pena più grave per Marchetti e Graziano Buonamano è stata determinata da lievi precedenti che i due avevano. Il processo si è svolto per direttissima come previsto dal decreto Mancino, e la concessione della condizionale ha consentito ai quattro di lasciare il carcere. In apertura di udienza Ibrahim el-Ghayesh ha presentato al presidente del Tribunale una nota con la quale dichiarava di perdonare i suoi aggressori, e dava atto della grande solidarietà ricevuta dalla gente comune, dalle associazioni di volontariato, dalle forze dell'ordine, dalla magistratura, dal sindaco di latina, e soprattutto dai genitori dei ragazzi indagati. «Il profeta Maometto ha detto che chi non perdona non sarà perdonato. Con la speranza che questa sia l'ultima volta che accadono episodi di questo tipo con questi motivi intendo perdonare i ragazzi che mi hanno aggredito. Come vuole Dio e come ha detto il profeta Maometto». Così l'imam ha reagito alla sentenza. E ha anche rinunciato, prima dell'udienza, a una forma di risarcimento in denaro avanzata dai genitori dei ragazzi. I quattro giovani hanno lasciato il carcere a mezzogiorno per la sospensione condizionale della pena prevista in sentenza. Le decisioni del tribunale sono state accolte con serenità sia dalla comunità islamica di Latina sia dalle varie associazioni locali che nei giorni scorsi avevano espresso solidarietà all'imam. II clima si era ricomposto infatti in settimana. Ibrahim Edyassh era stato ricevuto dal sindaco di Latina, il missino Aimone Finestra, ed una manifestazione di associazioni giovanili si era conclusa davanti alla moschea di via Romagno- Marco Cabassi uno dei quattro aggressori dell'imam di Latina avevano aiutato l'uomo a sottrarsi agli aggressori, ma questi lo avevano raggiunto nella macellarla dove aveva trovato rifugio. Poi si sono dati alla fuga- L'agguato all'imam di Latina è stato l'ultimo, più grave atto, dopo una serie di episodi vandalici contro la moschea di via Romagnoli. Due bombe molotov, l'aggressione di alcuni cittadini somali. li. Altre attestazioni di solidarietà erano giunte da varie parti e l'imam aveva espresso comprensione già prima della sentenza di ieri. L'aggressione era stata brutale: i giovani avevano bloccato l'imam e l'avevano picchiato con inaudita violenza. Spintoni, pugni, e ancora, non contenti, lo hanno colpito più volte alla testa con una bottiglia, ferendolo. Alcuni passanti [r.cri.]

Luoghi citati: Latina