il CALCIO cerca il RE

il il CHICAGO DAL NOSTRO INVIATO Comincia oggi, con la sfida inaugurale fra i campioni in carica della Germania e i peones della Bolivia, la fase finale della quindicesima edizione della Coppa del Mondo, la settima organizzata nelle Americhe, la prima dagli Stati Uniti d'America, la primissima con i fusi orari di mezzo. Ed è proprio questo il terreno di scontro, e confronto. Mai la Fifa si era concessa a un Paese calcisticamente senza tradizioni che non fossero quelle, modeste, delle minoranze etniche. Nel segno del più sfrenato business, è stato commesso anche l'ultimo degli «adulteri». Pur di raschiare il fondo del barile Usa, Havelange e Blatter, i grandi burattinai, non hanno esitato a somministrare alla loro creatura ogni genere di «anabolizzante», dai 3 punti per vittoria alle norme filo attaccanti, nella paura che gli americani, lontani per mentalità, vicini per convenienza, potessero (e possano) non cogliere l'attimo fuggente. Finalmente ci siamo e, tutto sommato, è meglio così. Stadi senza recinzioni, come per Inghilterra '66, telecronache senza spot, nomi dei giocatori sulle maglie. Le città coinvolte sono nove, le squadre ventiquattro: ma dal 1998, in Francia, saranno

Persone citate: Blatter, Havelange

Luoghi citati: Bolivia, Francia, Germania, Inghilterra, Stati Uniti D'america