Usa dopo l'effetto «Philadelphia» e «Schindler's List»
Usa: dopo l'effetto «Philadelphia» e «Schindler's List» Usa: dopo l'effetto «Philadelphia» e «Schindler's List» LOS ANGELES. Il giorno dopo gli Oscar, i critici di cinema e i commentatori che si occupano di cultura popolare erano stati quasi unanimi. Era stata la serata del trionfo personale di Steven Spielberg e del suo «Schindler», certo. Ma era anche emerso un altro fatto molto importante: considerato il riconoscimento'dato a film come «Philadelphia», «Lezioni di piano», «In nome del padre» c'erano buone ragioni per pensare che Hollywood avesse voltato pagina: dopo anni di violente avventure e inseguimenti spettacolari i:i auto, la capitale del cinema aveva dimostrato di saper produrre e di saper riconoscere il cinema impegnato, serio, letterario, quello che arricchisce e fa riflettere. Qualcosa stava cambiando. Sono passati meno di due mesi e i vecchi vizi sembrano essere tornati con prepotenza. La stagione estiva, iniziata a fine maggio con il lungo weekend di Memorial Day, è quella in cui gli studios tradizionalmente lanciano la loro produzione più leggera, quella destinata agli studenti in vacanza e, possibilmente, a far registrare megaincassi. E' la stagione dei «Jurassic Park» e dei «Batman». Ma mai si era vista così tanta abbondanza di sequele e di film ispirati a vecchi show televisivi. E mai, a giudicare dalle reazioni ai primi film in gara per la rituale corsa al botteghino estivo, l'ossessiva ricerca dei dollari degli spettatori aveva indotto gli studios ad assestarsi su un minimo comune denominatore creativo così basso. Parlando di «Un piedipiatti a Beverly Hills III», il «Los Angeles Times» non avrebbe potuto essere più esplicito. «L'esistenza di questo film è una testimonianza al potere del riciclaggio», scrive. E Eddie Murphy? «E' come se si, fosse messo di proposito a fare di tutto per buttare nella spazzatura il suo nome». Accolto generalmente male dalla critica anche «Gli Antenati», tratto dal vecchio e popolare cartoon televisivo sulle avventure di una famiglia middle-class che vive nell'Età della Pietra. Passato attraverso le mani di ben 32 sceneggiatori, i critici non hanno potuto trattenersi dalle inevitabili battute. «Quanti sceneggiatori ci vogliono per ...». «La critica degli "Antenati" dovrebbe venire scritta da un bambino di otto anni», scrive Newsweek. «Maverick», il terzo dei film con grandi ambizioni di incasso già sul mercato, se l'è cavata meglio, ma di poco. Jodie Foster e Mei Gibson sono belli e a volte anche spiritosi, ma chi domina il film è quel volpone di James Garner, il «Maverick» dell'originale show televisivo. Il pianeta televisione sarà la base anche per «The Little rascals», tratto dall'omonimo show, per «It's Pat», ispirato a «Saturday Night Live»; per «Wyatt Earp», ch'ie anche se no¬ bilitato dalla regia di Lawrence Kasdan e interpretato da Kevin Costner è pur sempre una versione revisionista de «Sfida all'Ok Corrai». Si rivedrà, in un ennesimo tentativo di travaso dal piccolo al grande schermo, persino «Lassie» e quando lo ha sentito il critico di «Time» Richard Corliss non ha saputo trattenersi. Ha scritto: «Questa corsa alla televidiozia rivela un'industria vicina all'esaurimento creativo». Una malattia che continuerà a manifestarsi anche l'anno venturo, che offrirà film tratti da serial come «Gilligan's Island», «The Brady Bunch», «Hawaii Five-O», «The Rifleman», «American Gladiators». Continua, nel frattempo, la tradizione dei film il cui titolo è seguito dal numero romano, le famigerate «sequels». Se Eddie Murphy torna a Beverly Hills, Billy Cristal ritorna nel West con «Scappo dalla città II» e, per l'occasione, ritrova Jack Palance. Lo avevamo lasciato seppellito sotto terra, ma adesso apparirà nelle vesti del fratello. «O facevamo così o era un fantasma», ha spiegato il comico. Avremo anche Harrison Ford come l'agente della Cia Jack Ryan, nel numero tre dei film ispirati ai best-sellers di Tom Clancy. Oltre ai seguiti, c'è il «come se». Ecco «Renaissance Man», presentato come un «Attimo fuggente» con Danny de Vito al Um Niccolò, secondogenito di Mike, sta per debuttare a Milano nella regia con «Godot's Bop» Eddie Murphy e Billy Cristal tornano rispettivamente con «Beverly Hills Cop III» e «Scappo dalla città II» A destra, «Gli Antenati» estiveclywproha lariEdd
Luoghi citati: Hawaii, Hollywood, Los Angeles, Milano
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