Il Csm difende l'operato di Cordova

77 Csm difende l'operato di Cordova 77 Csm difende l'operato di Cordova nuta a queste conclusioni al termine di un acceso dibattito. Nel documento viene riconosciuto che la protesta degli avvocati «è radicata in un disagio reale della classe forense», ma viene osservato che «non è accettabile che questo disagio, invece di essere canalizzato nelle sedi istituzionali attraverso i vari organismi rappresentativi, si traduca in forme di protesta estrema che in qualche sede, come Napoli, sono giunte alla proclamazione di oltre due anni e mezzo di astensione dalle udienze nell'arco di un quinquennio». La risoluzione del plenum è stata poi trasmessa al Quirinale. [r. cri.] potrà svolgersi con la massima incisività e trasparenza, inquisendo anche in quegli angoli bui della connivenza tra criminalità orga- ruzzata e potere politico, bancario e finanziario. In realtà il segreto di Stato è stato opposto ima sola volta per vicende di mafia: in occasione della morte del bandito Giuliano. Su questa norma è però subito scoppiata una polemica fra alcuni deputati progressisti e il presidente della Commissione Affari costi¬ j| tuzionali di Montecitorio, Gustavo Selva, di An. Sia gli uni che l'altro ne rivendicano la primogenitura. I deputati progressisti Nicola Magrone, Italo Reale, Antonio Soda e Adriana Vigneri sostengono che la non opponibilità del segreto di Stato durante i lavori della Commissione è passata grazie ad un loro emendamento fatto

Persone citate: Adriana Vigneri, Antonio Soda, Cordova, Gustavo Selva, Nicola Magrone

Luoghi citati: Napoli