La tv romena: «Oggi ammazzano il Presidente»

Lo annuncia un senatore facendo il nome del mandante, mentre 25 mila minatori invadono la capitale Lo annuncia un senatore facendo il nome del mandante, mentre 25 mila minatori invadono la capitale La tv romena: «Oggi ammazzano il Presidente» «Per riportare re Michele sul trono» BUCAREST NOSTRO SERVIZIO Oggi è il giorno in cui, secondo il senatore Corneliu Vadim Tudor, leader del partito della Grande Romania, dovrebbe aver luogo l'eliminazione fisica di Ion Iliescu, presidente romeno. Ed è anche il giorno in cui si vedrà se le migliaia di minatori, calati a Bucarest tre giorni fa nell'anniversario della sanguinosa «mineriade» del 1990, toglieranno l'assedio alla sede del governo. L'attentato ad Iliescu, con scadenza venerdì 17 giugno, è stato drammaticamente annunciato in un discorso nella città portuale di Costanza dal Tudor, lo Zhirinovskij romeno, il quale ha fatto i nomi dell'informatore, Mariana Schiht, ex funzionarla del Parlamento, e del mandante: sarebbe Petre Roman, politico brillante e spregiudicato, ex premier accusato di tangenti e favoritismi, già stretto collaboratore di Iliescu ed ora suo irriducibile avversario. Il senatore Tudor ha confermato la notizia alla prima rete ^^^^^^^^^^^^^ ^JPI EROI E CODARDI DEL NAUFRAGIO Cm LONDRA ™ era uno sciacallo a bordo del Titanic. Mentre la nave affondava e i passeggeri in preda al panico corcavano una via di salvezza, lui passava rovistando di cabina in cabina: denaro, gioielli, argenteria. L'hanno smascherato, 82 anni dopo, i detective improvvisati che dal fondo del mare stanno riportando in superficie gli oggetti sparsi sul fondo dell'Oceano: hanno ritrovato la borsa di pelle con la refurtiva e sono stati in grado di stabilire che il contenuto proveniva «da fonti diverse». Forse qualcuno si era accorto del saccheggio, già in quella fredda notte di tragedia; e infatti le due impugnature sono strappate, come se qualcuno avesse afferrato la borsa per toglierla allo sciacallo. La prova del delitto, un Gladstone bag, sarà uno dei cimeli alla mostra sul Titanic che il Museo Marittimo di Greenwich della tv romena, aggiungendo che il complotto intende riportare sul trono l'ex re Michele di Hohenzollern. La procura generale ha immediatamente aperto un'inchiesta, i sistemi di sicurezza di Palazzo Cotroceni sono in allerta, ma Iliescu non ha perso il proverbiale, immutabile sorriso. Conosce probabilmente troppo bene l'intelligenza e l'astuzia di Roman per crederlo capace di piani tanto facili da scoprire. Per cui gli ambienti della Presidenza ironizzano sulla scelta del giorno, venerdì, e della data, 17. I cittadini di Bucarest, d'altra parte, più che del possibile attentato al Presidente si preoccupano dei minatori. Il ricordo della «mineriade» del 1990, quando tra il 13 ed il 15 giugno migliaia di minatori invasero Bucarest a sostegno del potere contro le manifestazioni studentesche, è ancora troppo vivo. Giorni drammatici e sanguinosi, con la gente barricata in casa, atti di brutale violenza, Università e sedi di partito devastate. Oggi i minatori sono di nuovo nella capitale, sia pure senza elmetti, mazze e picconi. Dice il presidente del sindacato Alfa, Bogdan Hossu, che si tratta di una «festa di strada», e che questo «meeting dei 25 mila» non ha alcun rapporto con gli avvenimenti del 1990. Nessuno lo crede: gli obiettivi sono diversi, ma la coincidenza non è casuale. I minatori, con metalmeccanici, chimici, elettrotecnici e trasportatori, non vengono a difendere il governo, ma i proprii salari, contro il governo. Vogliono aumenti minimi del 50%, minacciano di assediare il ministero del Lavoro, mentre nel Paese si tentano blocchi stradali, alle frontiere e ai ponti sul Danubio. Le loro pretese urtano contro la realtà economica del Paese e difficilmente il governo potrà fare grandi concessioni. Ancora ieri notte il ministro degli Interni si è incontrato con i leader dei manifestanti, senza alcun risultato. Scade intanto il tempo limite autorizzato per la manifestazio¬ ne, ma minatori e operai continuano a dormire all'aperto o nei pullman davanti alla sede del governo, utilizzando le «toilette mobili» messe a disposizione dal municipio. La gente è angosciata: i minatori non sono molto amati, perché i loro salari sono già elevati rispetto alle altre categorie, grazie agli aumenti ottenuti dopo il 1990; e la loro presenza, per il senso comune, serve solo a ricordare all'esecutivo il giugno di quattro anni fa. La scelta della data )o conferma, e le prossime ore diranno se i timori sono giustificati. L'opposizione, che voleva a sua volta manifestare per l'anniversario della «mineriade», è stata colta in contropiede. Al suo meeting hanno comunque partecipato alcune migliaia di persone con i consueti slogan E' piena di gioielli, banconote, argenteria. Ma c'è chi protesta: «Lasciate in pace quei morti»

Luoghi citati: Bucarest, Greenwich, Londra, Romania