Offrivano sesso e droga dopo il film a luce rossa

Offrivano sesso e droga dopo il film a luce rossa I clienti adescati all'uscita Offrivano sesso e droga dopo il film a luce rossa QUATTRO DONNE NEI GUAI E RA una voce: «Ouelle ragazze offrono amore e droga». E la confidenza diceva che quelle ragazze cercavano i loro clienti tra gli spettatori dei locali a luci rosse, cinema che proiettano pellicole dai titoli forti: Moana e le tettone, Lussurie delle casalinghe, Viziose cugine di campagna. Le indagini del commissariato Nizza hanno scoperto, in via Ormea, una casa squillo: la tenutaria è stata arrestata, altre tre donne denunciate. Tutte tossicodipendenti. Indagini partite da lontano, racconta il commissario Luciano Bauco: «Stavamo controllando alcune persone sospette, gente che spaccia hashish ed eroina in zona San Salvario. Si sono spostati: dalle vie attorno alla stazione al Valentino. Li abbiamo seguiti, ne abbiamo arrestati tre». In quei giorni qualcuno ha avvicinato un vecchio maresciallo: «Una confidenza: ci sono delle ragazze che vendono affetto ed eroina. Sono tossicomani, si prostituiscono. Spesso le trovo davanti ai cinema a luci rosse: fermano gli spettatori all'uscita, si offrono per far loro vivere situazioni e scene viste poco prima sul grande schermo». Giorni e notti di controlli, appostamenti. Sere fa gli agenti del commissariato hanno visto in via Ormea Maria Pellegrino, 46 anni. La donna è pregiudicata: furto, rapina, spaccio di droga. Era ferma accanto ad una Tempra, stava parlando con il conducente, un impiegato di banca astigiano, di 33 anni. Un breve parlottare. Lui è sceso, ha seguito la donna nel cortile del palazzo di via Ormea 19, dove la Pellegrino ha un bilocale. Gli agenti li hanno fermati. Lui: «Non dite niente a mia moglie, stavo andando con questa donna per un incontro galante». Nell'alloggio della Pellegrino, musica diffusa, un grande letto, specchi alle pareti, gli agenti hanno trovato Lucia Cannizzaro, 30 anni. Era sul letto. Ha sorriso: «Per la verità non aspettavo voi, ma un cliente». Poco dopo sono arrivate altre due ragazze: Emanuela Bannone, 36 anni, e Patrizia Azzaroni, 35 anni. Si sono difese: «Siamo amiche di Maria, siamo venute a trovarla». Sono pregiudicate. La Pellegrino è stata arrestata: esercizio di casa di appuntamento. Le altre donne sono denunciate a piede libero: favoreggiamento della prostituzione. Nel rapporto alla magistratura il dottor Bauco di barriera Nizza scrive che gli incontri si organizzavano nell'alloggio di via Ormea: «E a volte vi parte- cipavano anche due o tre ragazze». Come in certe pellicole a «luci rosse». Emanuela Bannone era stata involontaria protagonista, agli inizi del '91, del tentato omicidio del suo ex convivente, Giovanni Carbone soprannominato «Jean il marsigliese», dal quale aveva avuto anche una bambina che ora ha 7 anni. Carbone era appena uscito dal carcere e voleva farla prostituire. In difesa di Emanuela era intervenuta la sua convivente di allora, Paola Bertoldi, resa pazza dall'amore per la Bannone. La giovane dapprima era andata a Porta Palazzo a comprare una pistola, quindi si era appostata sotto l'Exporesidence di via Ormea dove abitava il Carbone e gli aveva telefonato: «Parliamo, chiariamo una volta per tutte la situazione». L'uomo era sceso in strada e la Bertoldi gli aveva sparato alla testa rendendolo cieco e semiparalizzato. Ezio Mascarsno La polizia scopre una casa squillo in via Ormea Tenutaria arrestata Denunciate altre tre In manette è finita Maria Pellegrino (a destra nella foto) mentre Lucia Cannizzaro 30 anni è stata denunciata

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