E la «spagnola» Dallas fa il tifo per la Corea

Furie Rosse snobbate dai latinoamericani, nella città texana vince la solidarietà asiatica Furie Rosse snobbate dai latinoamericani, nella città texana vince la solidarietà asiatica E la «spagnola» Dallas fa il tifo per la Corea DALLAS. Il Giovanni Agnelli della Corea del Sud, Chung Mong-joon, 42 anni, figlio del fondatore della Hyundai, la Fiat di quel Paese, è qui a Dallas come presidente della federazione, come industriale, come tifoso e come Babbo Natale, per sostenere i suoi calciatori, interpreti con la Spagna del secondo atto della Coppa del Mondo. Chung Mongjoon ha promesso un interessamento personale per i premi, che potrebbero essere, in caso di superamento della prima fase, di 60 milioni di lire a testa. Pranzando con gli atleti, il boss del calcio e di mezza Corea ha offerto il suo kimchi personale, il condimento piccante a base di cavolo rosso e ravanelli, buono per ogni cibo, di cui ogni famiglia sudcoreana detiene un segreto di ricetta, ed ha portato anche promesse di suoi personalissimi assegni. Il rito della divisione del kimchi, a condire poi annunci di denaro, è una autentica comunione conviviale, e serve a cementare i commensali. Nella seconda città statunitense di «densità della lingua spagnola» (la prima è Miami) la Spagna rischia di giocare in un ambiente nemico. I coreani al seguito sono pochi, un migliaio, tutti cugini di censo del padrone della Hyundai, ma il bacino di utenza del tifo è vasto, e sono in programma anche arrivi dalla grande comunità coreana di Los Angeles. Inoltre dovrebbe funzionare una specie di solidarietà asiatica, non spinta ma comunque superiore a quella latinoamericana verso la Spagna. I coreani sono a Dallas da tanti giorni, gli spagnoli sono arrivati appena ieri sera da Chicago, per l'ora italiana già nel giorno di vigilia. I coreani sono persino riusciti a ottenere dall'amica Dallas un po' di frescura: ieri l'ala di un tornado importante ha aggredito a lungo la città con vento e pioggia e freddo. Il problema è adesso quello del ristabilimento del clima, con un'altra impegnativa, per corpi umani ed erba dello stadio, escursione termica di 15 gradi, come quella registrata appunto ieri, da 40 a 25. Corroborati dai cavoli rossi e dalle promesse del presidente magnate, i sudcoreani sono pure guariti da ogni male: quasi a posto il portiere Choi In-iung, infortunatosi contro l'Ecuador snobbato e vittorioso (2 a 1), il centravanti Hwang Sun-hong, stesso problema, e superstite al caldo, sia pure dopo avere dovuto interrompere un allenamento, il centrocampista Kim Joosung, discusso, perché propenso alla disidratazione, nonostante la sua alta caratura professionistica (gioca in Germania, nel Bochum). L'unico problema del et sudcoreano Kim Ho sembra a questo punto essere Julio Salinas, lo spagnolo del quale temono i colpi di testa per via della statura, 1,84, non sapendo che invece Salinas è un plantigrado, temibi- le casomai per le gomitate che ammolla e le picassianerie del suo gioco (lo chiamano el torpe, lo sgorbio). Gli spagnoli parlano col tamtam dei loro giornalisti. Clemente il et ha accusato la metà della stampa che gli è contro di volerlo far precipitare nel ridicolo, attribuendogli un pronostico di 5 a 0 per la partita di domani. Ha comunque problemi piccoli: di Zubizzarreta squalificato si sapeva da sempre, Conizares è il sostituto. Hierro assente nel 2 a 0 sul Canada è quasi guarito, il dubbio fra Caminero e Guerrero alle spalle di Salinas (la squadra gioca il 5-4-1) non è terribile. Il problema è l'ambiente ostile. Proprio per questo Clemente ha cercato un recupero della tifoseria americana indecisa: «So che si parla male della voglia di cal¬ cio da parte degli statunitensi: ma se è vero che il 15 per 100 di loro si interessano alla Coppa del Mondo, siamo sui 40 milioni, più di quanti sono gli spagnoli». Dallas è la capitale della Coppa del Mondo: qui stanno il centro-stampa principale, il network delle comunicazioni, il collegio degli arbitri (al centro Cooper, diretto dal creatore del test di valutazione atletica più famoso del mondo), la stessa sede della Fifa, tolti questi due giorni del congresso di Chicago. Lo stadio sarà riempito da invitati speciali, ai quali non frega niente di Spagna o Corea intese come squadre di calcio, mentre importantissime sono le due entità come mercato di voti e di prodotti calcistici. Gian Paolo Ormezzano USA'94 I coreani in allenamento a Dallas: domani notte affronteranno la Spagna nella seconda partita dei campionati del Mondo