Cara vecchia Germania

Cara vecchia Germania Vogts ha costruito una squadra «anziana», ma i suoi campioni promettono spirito giovane Cara vecchia Germania «Snobbateci, sarà un bel favore» CHICAGO DAL NOSTRO INVIATO «Non viaggio mai senza il mio diario. Bisogna sempre avere qualcosa di sensazionale da leggere in treno». Su questo frammento di Oscar Wilde, tratto da «L'importanza di chiamarsi Ernesto», Berti Vogts ha costruito la sua Germania. Non viaggio mai senza i miei matusa. Bisogna sempre avere qualcosa di sensazionale da offrire in campo. Fra le guarnigioni di stanza a Chicago, ci sono ben dodici reduci dell'ultimo Mondiale. In ordine alfabetico: Berthold, Brehme, Buchwald, Haessler, Klinsmann, Koepke, Xohler, Illgner, Matthaeus, Moeller, Riedle, Voeller. Dodici, cioè la maggioranza assoluta. Dodici, contro i sei salvati dall'Arrigo: R. Baggio, Baresi, Berti, Donadoni, Maldini, Pagliuca. Nel 1990, i tedeschi scampati alle purghe «messicane» erano sette: Augenthaler, Berthold, Brehme, Littbarski, Matthaeus, Thon e Voeller. Si dia pure inizio al dibattito sui Jurassici del pallone, non prima, però, di aver specificato che Voeller ha 34 anni e che Brehme li avrà novembre; che Buchwald e Matthaeus ne hanno 33, Koepke 32, Kuntz quasi, Klinsmann 30 a fine luglio, Berthold a metà novembre. «Io - dice Vogts - non ho mai dato peso all'età». Adesso che ha fatto la pace con Franz Beckenbauer, il Berti germanico è, di sicuro, più rilassato del Berti italico. I due si erano beccati per un banale prelievo: dopo aver promesso al Kaiser che in caso di replay della partita-scudetto col Norimberga avrebbe escluso i titolari del Bayern dalla trasferta negli Emirati, ha fatto esattamente il contrario. Tutto il mondo è paese. Si pensi alle ripicche, periodiche ed esilaranti, fra l'Arrigo e il «suo» Milan. Il vecchio che resiste, questo è il tema. Rudi Voeller (45 gol, come Rummenigge) spiega che, ai 30 e passa gradi dell'estate americana, «l'esperienza, la malizia, i trucchi aiuteranno a puntellare la tenuta atletica. Tutto sommato, il fatto che ben difficilmente vedremo squadre correre a cento all'ora non mi dispiace. Anzi». Voeller è stato precettato per ultimo: «Con la nazionale avevo chiuso, ma visto l'onore del quale mi ha gratificato Vogts, non potevo non accettare. Anche perché col Marsiglia ne avevo passate di cotte e di crude». L'idea del gerontocomio stuzzica l'orgoglio di Matthaeus: «Grazie alla scienza, ormai si dura di più. Certi limiti sono stati spostati in avanti. «D'accordo, giocava in porta, ma se non sbaglio il vostro Zoff si laureò campione giusto a 40 anni. Fidatevi del sottoscritto: conta l'entusiasmo che ti porti dentro, la vita che fai. E poi noi tedeschi siamo rotti a tutte le esperienze. Magari ci prendessero sotto gamba. Magari ci snobbassero per i capelli grigi». Veterani. Irriducibili. Ma anche scarti, questo è il lato buffo della vicenda. Haessler bocciato dalla Roma, Moeller scaricato dalla Juve, Riedle e Sammer rispediti al mittente dalla Lazio e dall'Inter. Poi Klinsmann: ha chiuso con il Monaco, ha voglia di Spagna. Dice: «Quando lasciai l'Inter, Berlusconi era presidente del Milan. Se mai tornassi, lo troverei presidente del Consiglio. Cose che succedono solo in Italia». E Brehme? Andreas ha rimosso il turbo, ma non il coraggio di mettersi, sempre e comunque, in competizione con gli altri. Il naso a uncino, le guance scavate, le gambe intarsiate di cicatrici: mettetegli una benda su un occhio e vi comparirà un pirata. «Ma sì, vecchio è bello. Con la fuoriserie (Matthaeus) è arrivata anche la ruota di scorta: ecco come venni accolto all'Inter. Sono uno che bada al sodo, io. Me ne frego delle appa¬ renze. C'è da battere un rigore che può valere la Coppa del Mondo e Lothar non se la sente? Nessun problema, lo batto io. Forse che non andò così con l'Argentina?». Basler, Strunz, Haessler, i grandi malati stanno recuperando. A Bodo Illgner, il et ha dato carta Bianca: nella speranza che, una volta per tutte, spieghi a sua moglie (Bianca, appunto) che meno si fa vedere alla porta dell'hotel e meglio è. «Cavoli miei», ha risposto, piccato, il portierone. La Germania è pronta per avventarsi sulla Bolivia, domani. «Vecchi e giovani, stiamo tutti facendo la nostra ultima crociera», sóriveva Robert Louis Stevenson. Sarà anche vero, ma le avventure di certi «vecchi» non finiscono mai. Roberto Bec cantini Voeller: «Nessuno può correre tanto con questo caldo; ci sarà spazio anche per noi» ■ ,W .Ài-'. Ssa World Cup USA 94" LOCALIZZAZIONE: Punta meridionale dei-lago Michigan CAPIENZA: 66.814 spettatori'. ■> ' SUPERFICIE DI GIOCO: 114,2 x 80.7 metri ' SQUADRA CHE LO UTILIZZA; Chicago Bears [SEI Il Cancelliere tedesco Helmut Kohl (a destra) oggi, dopo aver incontrato Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio italiano, partirà per Chicago insieme con 60 ospiti tra cui molti deputati. Visto il costo elevato della spedizione, il conto sarà pagato in gran parte dal bavarese Kihrs, proprietario di SATI, un canale televisivo satellitare In alto: Matthaeus, a 33 anni è ancora un asso della Nazionale