«Telethon apre le porte ai re della ricerca»

Raccolti 19 miliardi, nascerà un centro Raccolti 19 miliardi, nascerà un centro «Telethon apre le porte ai re della ricerca» «Non c'è concorrenza nella solidarietà» Così la Fininvest smorza le polemiche ROMA. Diciannove miliardi e cinquecentotrentaquattro milioni raccolti. La creazione a Milano di un centro per la ricerca sulle malattie genetiche e il rientro in patria di 12 «cervelli» italiani. E' il bilancio di Telethon, la maratona televisiva di solidarietà contro la distrofìa muscolare e le malattie genetiche. Un risultato ottenuto grazie alla generosità del pubblico televisivo. Tre miliardi sono stati raccolti con «Cariasi» (34 mila versamenti) e altri tre attraverso la Banca nazionale del Lavoro. Campione di generosità un anonimo donatore di Rieti che ha staccato un assegno da cento milioni. Ci sono state poi 270 mila e 777 «promesse di pagamento fatte al telefono». Il nuovo istituto di ricerca genetica si chiamerà Tigem e sorgerà entro l'anno all'ospedale San Raffaele di Milano. «E' stato interamente finanziato dalla maratona televisiva», ha spiegato Susanna Agnelli, presidente del Comitato promotore Telethon per l'Italia. «E' un progetto molto importante che cambierà molte cose in Italia. Per questo è necessario che Telethon vada avanti con lo stesso successo». Per il Tigem rientrano in Italia dodici ricercatori che fino a oggi hanno preferito lavorare in America. A guidare questo team, che sarà arricchito da studiosi e tecnici del San Raffaele e da altri «menti» italiane ed estere, ci sarà Andrea Ballabio, esperto di genetica medica presso l'Università di Susanna Agnell Siena che da anni svolge studi e ricerche presso il Baylor College of Medicine di Houston. «L'iniziativa - ha spiegato Ballabio - è unica nel suo genere: consente ad un gruppo di ricercatori che hanno lavorato in un certo modo all'estero, di tornare a mettersi al servizio dell'Italia». «Lavoreremo con impegno nella ricerca dei geni delle malattie ereditarie utile nella diagnosi pre e post natale», ha assicurato lo studioso. «Cercheremo poi di individuare le caratteristiche dei geni e l'attività che svolgono, nel tentativo di scorgere la terapia più adatta per combattere le malattie». E le malattie genetiche sono tante e terribili: la fibrosi cistica, l'emofilia, la talassemia, l'ipercolesterolemia familiare, l'osteo- genesi imperfetta per cui un bambino ammalato può subire fratture per il solo fatto di essere preso in braccio, e altre. Il lavoro del Tigem, inoltre, potrà aiutare lo studio di altre malattie a base genetica. Intanto si smorza la polemica per il programma concorrente a Telethon, «Trenta ore per la vita», che in autunno sarà presentato da Lorella Cuccarmi sulle reti Fininvest. «Non esiste concorrenza quando l'argomento trattato è la solidarietà», ha detto il direttore di Canale Cinque Giorgio Gori. «Nessuno può rivendicare l'esclusiva per la solidarietà. Potremmo, invece, collegare in qualche modo le due iniziative». [m. cor.] Susanna Agnelli

Persone citate: Andrea Ballabio, Giorgio Gori, Susanna Agnell, Susanna Agnelli