Vaticano e Israele la guerra fredda è finita di Marco Tosatti

Resta irrisolto il problema di Gerusalemme, il Nunzio apostolico avrà sede a Tel Aviv e non nella Città Santa MEDIO ORIENTE Resta irrisolto il problema di Gerusalemme, il Nunzio apostolico avrà sede a Tel Aviv e non nella Città Santa Vaticano e Israele/ la guerra fredda è finita Scambio di ambasciatori a 46 anni dalla nascita dello Stato ebraico CITTA' DEL VATICANO. Lo Stato di Israele e la Santa Sede hanno annunciato ieri il desiderio di stabilire pieni rapporti diplomatici, a livello di ambasciata e di nunziatura: si chiude così uno dei più tormentati e controversi casi di riconoscimento diplomatico nella storia pontificia. L'inizio della fine del problema in realtà si era già avuto il 30 dicembre scorso, quando a Gerusalemme il viceministro degli Esteri israeliano, Jossi Beilin, e il suo pari grado vaticano, mons. Claudio Celli, firmavano un «Accordo Fondamentale» fra le due entità. Si chiudevano così duemila ani"' di tensioni, incomprensioi i e violenze fra le due religioni; e quarantacinque anni di freddezza ufficiale, dopo la nascita dello Stato ebraico. Diciassette mesi di trattativa ha richiesto 1'«Accordo Fondamentale», sfociato in un periodo - breve, cinque mesi e mezzo - di «rodaggio», nel quale due «rappresentanti speciali» assicuravano l'ufficialità dei rapporti fra i due Stati; nell'immediato futuro (si parla di pochi giorni) queste figure saranno sostituite da ambasciatori e nunzi a pieno titolo. «Con l'annuncio di oggi - dice una nota diramata dalla Santa Sede - i due Stati portano a compimento la piena normalizzazione dei loro rapporti formali nell'ambito della vita internazionale». Le relazioni diplomatiche non devono essere fine a se stesse, prosegue il comunicato, ma «saranno un ulteriore strumento e un canale privilegiato di dialogo fra la Santa Sede e lo Stato di Israele per la promozione dei grandi valori della pace, della libertà, della giustizia, e, in particolare, per la difesa di quel patrimonio storico, culturale e religioso unico che si trova in Terra Santa e, soprattutto, a Gerusalemme». L'accenno alla città santa a tre religioni è tutt'altro che casuale: il punto principale non ancora risolto, e di più difficile dialogo, nei rapporti fra Santa Sede e Israele, riguarda proprio Gerusalemme. Pur riconoscendo di fatto lo Stato ebraico, in questi ultimi decenni, il Vaticano aveva posto una serie di condizioni pesanti per la normalizzazione dei rapporti diplomatici: garanzie internazionali per Gerusalemme (anzi, all'inizio uno «status» speciale per la città), il riconoscimento internazione e pacifico dei confini, una patria per i palestinesi in Terrasanta, e, naturalmente la tutela dei cattolici nella regione. L'accordo di pace fra Organizzazione per la Liberazione della Palestina e Israele ha accelerato i tempi della trattativa con il Vaticano, e si è arrivati alla normalizzazione anche se i requisiti richiesti un tempo non sono stati soddisfatti, se non in parte. Sui confini si discute ancora, lo Stato di Israele insiste del dichiarare Gerusalemme capi¬ tale «eterna e indivisibile», e i palestinesi hanno solo un embrione di patria. E' difficile avere dati sicuri sulla presenza cattolica in Israele, ammette il Vaticano, anche perché le circoscrizioni ecclesiastiche, preesistenti alla costituzione degli Stati nazionali in questo secolo, non tengono conto dei confini. «Sono inoltre note - ribadisce il Vaticano - le diverse e divergenti posizioni sulla città di Gerusalemme e, in particolare, sulla sua parte orientale». Restano poi da definire le questioni controverse in materia di proprietà, fisco ed economia, ancora oggi regolate in base allo «status quo» sancito dall'Impero ottomano, e confermato dal mandato britannico in Palestina. Ambasciatore presso la Santa Sede sarà l'attuale «rappresentante speciale», Shmuel Hadas, nato 63 anni fa in Argentina da genitori di origine polacca. Il primo nunzio (con sede a Tel Aviv) sarà l'arcivescovo Andrea Corderò Lanza di Montezemolo, torinese, di 69 anni, dal 1990 Delegato apostolico per Gerusalemme e la Palestina. Marco Tosatti La Santa Sede: un «ulteriore strumento per la promozione dei grandi valori di pace e giustizia» Il Nunzio apostolico in Israele Corderò Lanza di Montezemolo

Persone citate: Andrea Corderò Lanza, Beilin, Claudio Celli, Lanza, Montezemolo, Shmuel Hadas