« Contro Ambra falce e martello » di Maurizio Tropeano

Rifondazione risuscita la Fgciper combattere le destre II programma: «No al salario d'ingresso, riscoperta dell'orgoglio comunista» « Contro Ambra falce e martello » Rifondazione risuscita la Fgciper combattere le destre «Ambra? Meglio Che Guevara. Fiorello? Rileggetevi le poesie di Leopardi, sono fortemente rivoluzionarie. Berlusconi? Contro di lui riscopriamo il Manifesto di Marx che serve a conoscere le origini della nostra storia e a sviluppare l'orgoglio comunista». Giugno 1994, Rifondazione Comunista risuscita la Fgci e «scippa» quel nome storico ai giovani del pds che hanno preferito cancellarlo e sostituirlo con sinistra giovanile. Bandiere rosse contro l'ondata azzurra. Comunismo contro berlusconismo. Lo annuncia Marco Rizzo, segretario della Federazione torinese e coordinatore del progetto: «Sì, rinasce la Federazione della Gioventù Comunista per combattere la destra e Berlusconi. Noi vogliamo cambiare radicalmente la società in senso comunista». L'obiettivo? Creare una «generazione di militanti». La vecchia Fgci è servita proprio a quello, da lì sono passati infatti alti quadri e segretari del vecchio pei e del nuovo pds: Achille Occhetto, Massimo D'Alema e Walter Veltroni sono stati i segretari nazionali dell'organizzazione negli anni '60 e '70. Oggi Rifondazione Comunista ha deciso di ricostruire il serbatoio da cui attingere i futuri quadri dirigenti: «Molti giovani ci hanno votato ma non si impegnano nel partito, così noi abbiamo deciso di cercare di avvicinarli alla militanza». Il 23 per cento circa degli iscritti a Rifondazione è sotto i 26 anni «e per aumentare il loro numero noi vogliamo puntare sull'organizzazione». Rizzo comunque di anni ne ha 34 e pensa di contrapporre alla «Generazione 5», quella che ha premiato Silvio Berlusconi, «l'orgoglio comunista, l'antagonismo sociale e politico. Vogliamo che i giovani proletari combattano per migliorare la loro condizione e non siano attratti da falsi miti». Ma come fare per convincere questi giovani? «Lavoreremo sul recupero e la difesa della memoria e in primo luogo ci batteremo contro la precarietà del mercato del lavoro. I giovani hanno diritto ad un lavoro stabile», spiega Rizzo. Dunque: «No al salario d'ingresso e opposizione ad un rapporto dinamico con il mondo del lavoro». Chissà cosa dicono i sondaggi. Rizzo non se ne preoccupa e critica anche i centri sociali, regno di anarchici e autonomi: «Rifondazione punta ad un antagonismo diffuso sul territorio e non confinato nei ghetti come fanno loro». E allora nell'era della crisi dei partiti e del trionfo del «partito che non c'è» di berlusconia- na memoria, Rifondazione punta proprio sull'organizzazione per «sfondare» tra i giovani: «Saremo organizzati in modo autonomo ma interno al partito - spiega Rizzo -. Useremo radio e fogli di comunicazione per diffondere il nostro messaggio: in Italia serve il comunismo». Rizzo è fiducioso, non lo smonta nemmeno il fatto che nei quartieri operai e proletari di tutt'Italia i giovani abbiano scelto Berlusconi o quelli di Alleanza nazionale anzi, lui rilancia: «Le destre hanno vinto proprio senza rinnegare le loro origini». E così Rifondazione scende in campo con falce e martello e Che Guevara (i simboli probabili dell'organizzazione giovanile) contro Ambra e i miti televisivi. Maurizio Tropeano Il segretario di Rifondazione comunista Fausto Bertinotti

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