l'inafferabile concetto di intelligenza di Piero Bianucci

concetto concetto di intelligenza CHE cos'è l'intelligenza? La domanda è una sola, le risposte sono decine. E quindi nessuna è convincente. Il fatto è che ci sono varie strade per affrontare il problema. Si può usare l'approccio fisiologico: studiare i cento miliardi di neuroni che formano il cervello e il linguaggio chimico ed elettrico con cui si parlano tra loro. Oppure si può partire dall'osservazione psicologica dei comportamenti. O, ancora, si può creare un modello informatico, simulare comportamenti intelligenti tramite la macchina. Piero Scaruffi, un fisico specializzato nello studio dell'Intelligenza Artificiale, tiene presenti un po' tutte queste strade e altre ancora, di carattere filosofico. Il suo libro è stimolante e originale proprio perché è interdisciplinare. Quanto all'approccio informatico, ha dato frutti interessanti, ma anche delusioni: si pensi ai Sistemi Esperti e alla difficoltà di trasferire in essi non tanto ie conoscenze o l'intelligenza, ma il semplice «buon senso», quel sapere sommerso che ogni umano possiede senza neppure averne coscienza. La logica «fuzzy» oggi tenta di far uscire il computer dalla sua rigidità di macchina. Che ci riesca o meno, la sua applicazione non mancherà di gettare nuova luce sul misterioso rapporto mente-cervello. Piero Scaruffi: «La fabbrica del pensiero», Ed. La Stampa, 188 pagine, 25 mila lire Molti lettori, specialmente nelle scuole, hanno seguito la rubrica di informatica curata su queste pagine da Angelo Raffaele Meo, professore al Politecnico di Torino, e Federico Peiretti, matematico ed esperto di didattica. Con poche parole di Basic, quella rubrica ha insegnato molto semplicemente come si può usare un computer per scrivere, disegnare, produrre suoni e musica. Un discorso molto più ampio e organico è ora disponibile in un volume che Meo e Peiretti hanno concepito per la scuola media ma che è perfettamente adeguato anche per tutti coloro che desiderano acquisire una prima alfabetizzazione informatica. Schemi e vignette, di cui è protagonista un simpatico cagnolino, chiariscono e rendono gradevole il discorso anche nei suoi passaggi tecnici. Angelo Raffaele Meo e Federico Peiretti: «Il libro dell'Informatica», Paravia, 316 pagine, 20 mila lire Dal giugno al dicembre 1945 dieci scienziati tedeschi, tra i quali i grandi Werner Heisenberg e Otto Hahn, furono tenuti prigionieri dagli inglesi in una cascina vicino a Cambridge. Quel gruppo di fisici nucleari e di chimici aveva svolto ricerche sull'energia atomica sotto il regime di Hitler ed era giunto molto vicino alla concezione di una bomba come quella effettivamente realizzata dagli americani a Los Alamos. Le conversazioni tra quegli scienziati furono registrate dai servizi segreti e compaiono ora per la prima volta in volume. Il loro interesse è eccezionale perché chiarisce finalmente fino a che punto gli scienziati tedeschi si fossero avvicinati al loro obiettivo, e quali ostacoli etici, in alcuni di loro, abbiano finito con il rallentare più o meno consapevolmente il lavoro. Di particolare importanza storica lo scambio di idee, congetture e valutazioni politico-morali che gli scienziati ebbero quando vennero a sapere che il primo ordigno nucleare era stato sganciato su Hiroshima. «Operazione Epsllon», Selene Edizioni, Milano, 384 pagine, 34 mila lire L'inquinamento luminoso ha quasi cancellato dal cielo le luci delle stelle e dei pianeti ma quei puntini luminosi, con i loro moti ora regolari ora apparentemente capricciosi, hanno dominato l'attenzione dei popoli antichi improntandone i miti e la religione, e con i loro interrogativi hanno aperto la via alla scienza moderna. Anthony Aveni, professore di astronomia e antropologia alla Colgate University (Usa) in questo ottimo saggio ricostruisce il profondo legame culturale tra l'uomo e il cielo. Anthony Aveni: «Conversando con I pianeti», Edizioni Deda lo, 296 pagine, 30 mila lire Piero Bianucci

Luoghi citati: Cambridge, Hiroshima, Milano, Torino, Usa