I PROVERBI TAROCCATI NESSUNA NUORA BUONA NUORA di Stefano Bartezzaghi

LA POSTA IN GIOCO LA POSTA IN GIOCO I PROVERBI TAROCCATI NESSUNA NUORA, BUONA NUORA si di contraddizione plateale: «Buon vino fa buon sangue», ma Bacco è tra coloro che riducono l'uomo in cenere. La tesi di Carbone è che la vera saggezza dei proverbi sta proprio nella contraddizione. Ma, dico io, se la saggezza passa dalla contraddizione, allora non sarà un reato giocare, come abbiamo fatto qualche puntata fa, con i proverbi taroccati («taroccare» è gergo malavitoso per «falsificare», registrato da qualche vocabolario e dal Dizionario storico dei gerghi italiani di Ernesto Ferrerò). «Nessuna nuora, buona nuora» esclama la signora Ginetta Tocalli (Orabassano, To), offrendo un'occasione di riscatto alle suocere (non tutti i mali vengono per loro). Con un anagramma, si oppone a chi «fa d'ogni erba un fascio» chi fa «un fiasco ad ogni ber» (e sarà Pantagruel). Per i sempliciotti, infine, ((tutto il mondo è palese». In tema di taroccamento dei I dizionari ci dicono che la versione originale del proverbio è quella con il «quattro», e le varianti sono curiose: «non bisogna dir quattro s'altri non l'ha nel sacco»; «non dir quattro finché la noce non è nel sacco»; «non dir quattro sinché la gatta non è dentro il sacco» (e qui si ritorna all'universo felino). L'esistenza di questo proverbio non si può mettere in discussione, e fa bene Trapattoni a usarlo, se crede. Non c'è invece da stare sicuri di quel che significhi letteralmente. Cos'è «quattro»? Dice il Fanfani, inteso come dizionario: «"Quattro": voce usata da alcuni esclamando per onestà in vece di altra voce disonesta». Quel che è certo, e certamente onesto, è il significato figurato, l'«intended meaning» del proverbio. Significa «non vendere la pelle dell'orso prima di averlo ucciso». Oh, gran saggezza degli antichi! Non diciamo nulla, non ven¬ diamo nulla prima di avere imprigionato se non ucciso un animale. Su queste forme di saggezza ho ricevuto una lettera da Enrico Carbone (Genova). C'è il vecchio tema dei proverbi contraddittori, e Carbone ne propone un'altra coppia «Chi dorme non piglia pesci» e «La fortuna vien dormendo» (ma non era il consiglio? Lo conoscevate questo proverbio?). Di fronte a questi esempi, monsignor Bendazzi diceva: «I proverbi sono l'insipienza dei popoli», ed elencava: «Si sa come comincia e non si sa come finisce» / «Dal mattino si conosce la sera». «Tutto il mondo è paese» / «Paese che vai, usanza che trovi». «Dulcis in fundo» / «In cauda venenum». «Chi s'assomiglia s'appariglia» / «Gli estremi si toccano». Propongo di continuare la serie, e cercare di censire tutti i ca¬ bio caucasico: «non cecena, senza cane». Un altro taroccatore di proverbi è Aurelio Massi (Torino), che inizia con un elogio della poesia: «non c'è vita senza vati». Forse si possono variare i proverbi («mangiare il Risotto o saltare Disotto»? «Un bel Cuoco dura al Fuoco»?). Sicuramente si può osare qualcosa in più. E' così che Franco Dionigi (Torino) è arrivato ad ammonire qualche candidato. Non lasciarti lusingare dalle previsioni elettorali, che non ci beccano mai. Non fidarti degli exit poli, che sono fallaci. Non dare per certe le proiezioni, che possono causare le più amare sorprese. Aspetta la proclamazione ufficiale: «Non dire quorum, se non ce l'hai nel forum»: Scrivete a: Stefano Bartezzaghi, «La posta in gioco», La Stampa - TuttoLibri, via Marenco32, 10126 Torino. proverbi, il nostro metodo preferito è quello di inserire nella cornice di un proverbio noto, parole ottenute con procedimenti enigmisti o para-enigmistici. Il gioco è stato praticato da Gianluigi De Marchi (Pino, To): «chi va a morte va alla corte» (i condannati al patibolo vengono giustiziati davanti al re); «tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampone» (sulle preferenze feline in materia di salumi e affini); «non c'è cena senza cane» (in certi ristoranti non si riesce a mangiare senza un cane sotto il tavolo, a piatire avanzi). Quest'ultimo può anche diventare un prover¬ Stefano Bartezzaghi

Luoghi citati: Carbone, Genova, Torino