Signori il bomber gioca a nascondersi di Fabio Vergnano

Ha fatto 3 gol nelle ultime 3 partite, ma non pensa di diventare l'erede di Rossi e Schillaci Ha fatto 3 gol nelle ultime 3 partite, ma non pensa di diventare l'erede di Rossi e Schillaci Signori, il bomber gioca a nascondersi «Sarà Baggio la vera star» «Se Robi non segna è decisivo lo stesso perché sa mandare in gol i compagni E contro l'Eire vedrete anche un grande Maldini Comunque da noi non ci sono leader, conta solo il gioco» IL BORSINO DELLE 24 FINALISTE Venti milioni di dollari, cioè trentadue miliardi di lire, sono il fatturato annuo di un'azienda italiana media e sono il volume dell'investimento di ciascuno degli undici sponsor ufficiali della Coppa del Mondo: una scommessa onerosa anche per colossi come la Coca-Cola, la Philips, la Gillette. A poche ore dall'inizio del Mondiale i manager delle multinazionali cominciano a chiedersi se sia stato un affare. Come pure gli amministratori delle aziende partners, che devono contribuire al bilancio della manifestazione con un contributo di sette milioni di dollari, oltre alla cessione di determinati servizi e di un 12 per cento del ricavato delle vendite dei prodotti con il marchio Usa '94. Il primo snodo è quello della pubblicità televisiva. Si calcola che il match di apertura, come la finale del 17 luglio a Pasadena, sarà visto da due miliardi di persone e che nel complesso le cinquantadue partite avranno una audience di trentadue miliardi di spettatori. «Questo sarà l'avvenimento sportivo più seguito nel mondo, ma non c'è spazio per le nostre pubblicità - lamentano gli sponsor -. Il calcio ha poche pause e non si riescono a inserire gli annunci». MARTI NS VI LLE DAL NOSTRO INVIATO Quando l'hanno visto per la prima volta all'opera in terra americana, quelli del New York Times si sono spaventati e se ne sono usciti con un titolo italianissimo: «Mamma mia». L'oggetto della loro sorpresa era Signori, il «top gunner» azzurro, tre gol nelle ultime tre partite, sette in sedici gare disputate in Nazionale. A questo ritmo può diventare il numero uno del Mondiale, l'erede di Rossi e Schillaci, proseguendo la serie degli attaccanti di piccola taglia che si esaltano di fronte ai grandi avvenimenti. Insomma, il piccoletto ha le carte in regola per spopolare nello stadio dei giganti. Tutto sembra predisposto affinché ciò accada, tutti sono sicuri che Beppe-gol sarà il grande protagonista. Tutti meno lui. Sì, Signori sceglie la strada del basso profilo, preferisce defilarsi lasciando ad altri scomode responsabilità. Se potesse, eviterebbe anche le interviste, invece quei tre, per lui, maledetti gol delle ultime partite, gli hanno calamitato addosso l'attenzione generale. Si scomoda la tv svedese, Radio Caracas lo blocca per un'intervista fiume, i giornalisti inglesi e irlandesi arrivano alla Pingryn alla scoperta dell'attaccante dalla mira infallibile. BUSINESS A RISCHIO Devo ancora migliorare fisicamente. Tatticamente cercherò di essere pronto per sabato». Tutto un continuo sfuggire dalle responsabilità, nel timore di venire schiacciato sotto il peso del ruolo di salvatore della patria che proprio non accetta. Fugge la vetrina ad ogni costo e spiega: «Non mi interessa essere l'uomo decisivo, né di essere sminuito a vantaggio di Baggio. Facciano come credono. Qui non ci sono leader, il leader deve essere il gioco». Plagiato anche lui dal normalizzatore di Ma si capisce che non gli piace tutto questo putiferio, non gli va di arrivare al debutto di sabato preceduto da troppi strombazzamenti. I rischi, in fondo, sarebbero tutti suoi se dovesse fallire la prima uscita. E poi le grandi sorprese nel passato sono arrivate proprio da quei giocatori che alla vigilia avevano saputo stare in disparte, lontano dai riflettori. Se potesse scaricherebbe tutto su Roberto Baggio, tanto il Codino è già al centro dell'attenzione, atteso come stella del Mondia¬ le. E la sua confessione parte proprio dal numero 10 più famoso del mondo: «Cerchiamo tutti di metterci a sua disposizione, è lui il Pallone d'Oro. Non segna? E' comunque determinante perché manda in gol gli altri. E' uno che fa la differenza. L'importante è che stia bene. Non credo che Robi possa diventare un caso, né che Sacchi l'abbia richiamato dopo la partita con la Costa Rica. Spero che alla fine sia lui il migliore del Mondiale, così andrà bene a tutti. Io cresco poco alla volta. Dopo aver visto giocare Signori il New York Times ha titolato in italiano: «Mamma mia...» Fusignano? Non è così. Anzi, Signori fugge dalla banalità e dalla normalità e rema controcorrente fino al limite della provocazione, fino al masochistico tentativo di annullarsi di fronte ai potenziali, grandi mattatori del Mondiale. Romario, Bebeto? «Bravissimi, infatti vinceranno tutto loro». L'intervista prosegue con un'altra raffica di negazioni sorprendenti. Signori fa addirittura gli scongiuri quando gli chiedono se gli piacerebbe essere il capo cannoniere del Mondiale: «I traguardi personali sono l'ultima cosa a cui penso, i gol non sono il mio problema. Se verranno, meglio, ma non chiedeteli soltanto al sottoscritto. Il mio traguardo è vincere il Mondiale, non segnare più di tutti. E poi io vado al massimo quando non mi pongo obiettivi particolari. Per due anni sono stato il miglior goleador del campionato, proprio perché non ho mai pensato di poter arrivare tanto in alto». Emozioni? Macché, prosegue la linea del «no» ad ad ogni costo: «Per ora non provo sensazioni particolari. Magari alla vigilia sentirò che il grande giorno sta arrivando. Ma la gara con l'Eire avrà un altro grande protagonista: mi aspetto l'esplosione di Maldini, finora in disparte per un infortunio». Fabio Vergnano

Persone citate: Baggio, Maldini, Roberto Baggio, Rossi, Schillaci, Schillaci Signori

Luoghi citati: Caracas, Costa Rica, Eire, Fusignano, Pasadena