Giornali e tv sorvegliati speciali di Simonetta Robiony

Il ministro della famiglia vuole creare un osservatorio per «tutelare le minoranze» Il ministro della famiglia vuole creare un osservatorio per «tutelare le minoranze» Giornali e tv sorvegliati speciali Guidi: «Ma non è una commissione di censura» ROMA. Il neoministro Antonio Guidi, l'uomo che Berlusconi ha voluto alla testa del ministero per la Famiglia c la Solideriatà sociale, vuole un Osservatorio sulla comunicazione: tv e giornali sotto il microscopio. «Non una commissione di censura - ha chiarito subito cogliendo l'allarme generale - ma una commissione che, mese per mese, dopo un attento monitoraggio, denunci le distorsioni e le strumentalizzazioni a carico delle molte minoranze del nostro Paese: bambini, anziani, handicappati, tossicodipendenti, e a volte, anche donne». L'Osservatorio dovrebbe poi produrre una Carta dei diritti e dei doveri che l'informazione deve assumersi nella tutela delle fasce più deboli, sul modello di quanto avviene ormai da tempo in molti Paesi stranieri. «Un caso come la trasmissione del processo Pacciani in prima serata a "Un giorno in pretura" - ha detto Guidi - vorrei non si verificasse più perché è lesivo del diritto alla privatezza che ogni famiglia vuol vedere difeso». Sarà pure giusto tutelare i bambini, le famiglie, i vecchi e i disabili ma ottenere tutto questo con un provvedimento ministeriale, e non con la crescita della coscienza collettiva, fa sempre l'effetto di una operazione censoria. E la censura in Italia fa paura. L'occasione dell'annuncio della nascita di questo Osservatorio sull'informazione è stata la presentazione ufficiale del primo tg che la Rai dedica esplicitamente ai sordomuti traducendo il commento in voce con quello in linguaggio gestuale. Il Tg4 di Fede 10 fa già da settembre alle 17,30. L'iniziativa del Tgl, che è partita 11 6 giugno alle 8,30 del mattino, perché anche ai sordomuti fosse datta la possibilità di partecipare al dibattito per le elezioni europee, dovrebbe esser seguita da un Tgl serale e forse anche da un settimanale di attualità. Guidi, che come portatore di handicap e come neuropsichiatra infantile è assai attento a questi problemi, ha chiesto anche alla Rai più programmi aperti alle necessità della gente, più «sportelli» sul modello di Drogatel. Ma proprio mentre la Rai, sotto il pungolo degli inviti del governo Berlusconi, dovrebbe avviarsi a essere sempre più un «servizio pubblico» e sempre meno una televisione che compete con le reti private sul terreno dell'Auditel e degli spot, nei corridoi impazza tuttora il gioco della caccia al teledivo. L'uomo più chiacchierato resta Michele Santoro, il profeta della tv dei diseredati, la faccia che riesce a tenere so, e solo in quel caso, sembra che Santoro sia disposto a migrare altrove: Raidue, s'era detto in un primo momento, ma adesso spunterebbe anche l'ipotesi di Raiuno, sempre cara al mitico Michele che avrebbe icontrato Delai in questi giorni. Un altro addio è quello di Donatella Raffai che andrebbe sulla Raidue di Minoli a sperimentare una nuova grossa trasmissione informativa al servizio della gente, lasciando l'inseguimento degli scomparsi del «Chi l'ha visto?» in eredità alla terza rete. Un'operazione simile a quella che farebbe Riccardo Bonacina che lascerebbe «Il coraggio di vivere», ridotto a piccola rubrica pomeridiana a Raidue e porterebbe invece se stesso e il suo gruppo su Raiuno, in un orario tuttora da stabilire: forse doppo le 23, forse addirittura nel tardo pomeriggio. Se ne va anche Puccio Corona, che dopo anni di «Unomattina», con relative sveglie all'alba, ha chiesto un programma diverso in cui poter fare quello che non ha mai fatto: al suo posto Raiuno sta cercando un altro giornalista con cui fare la sostituzione. E Baudo? Le grandi manovre stavolta sembrano non coinvolgerlo. Pippo Baudo rimane un faro per la generalista Raiuno invitata anche dal piano editoriale dei Professori a stare sempre più nel mezzo del Paese. Anche per questo Raiuno, com'è ormai tradizione, punta ancor? su Piero Angela e su Enzo Biagi: con Angela è allo studio un programma sul cosmo, con Biagi due diversi programmi legati all'attualità. Per la notte invece Raiuno cerca facce inedite: mezz'ora a sera intorno a mezzanotte di tv-tv da affidare a sconosciuti. A sinistra Michele Santoro. Sotto, il ministro Guidi: «Tutela per bambini anziani, handicappati, tossicodipendenti» Santoro è il più conteso nel videomercato. Demattè: «Guglielmi si dimetta pure» Qui sopra il presidente della Rai, Claudio Demattè: «Noi faremo I nostre scelte» avvinghiati ai suoi programmi cinque, sei milioni di spettatori. Nella stagione che verrà Santoro dovrebbe occupare su Raitre lo spazio della seconda serata al posto di «Milano-Italia» che invece migrerebbe con Enrico Deaglio in una fascia preserale. Il direttore Guglielmi ha minacciato addirittura di andarsene se il consiglio d'amministrazione non approvasse il suo palinsesto. Il presidente Demattè gli ha risposto duro: «Noi faremo le nostre scelte, lui faccia le sue», un modo per dire che le minacce di Guglielmi non cambieranno di una virgola le decisioni che il consiglio d'am- ministrazione dovrà prendere in settimana sui nuovi palinsesti, stando attento a coordinare l'offerta globale della Rai e ad evitare sovrapposizioni tra le tre reti. Certo però Demattè non ha minacciato a Guglielmi l'immediata regionalizzazione della sua rete. Niente, quindi, è ancora definitivo. Resta un ultimo dubbio. Riuscirà Guglielmi a convincere tutti gli uomini del governo Berlusconi che la tv che piace a lui è la migliore, oppure di fronte all'accusa di «faziosità» rivolta a «Milano-Italia» dovrà inchinarsi alle ragioni della po'itica? In quel ca¬ Simonetta Robiony

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