MARCELLO MASTROIANNI «compio 70 anni e allora?» di Alain Elkann

Incontro con l'attore che a Parigi, con la regia di Agnès Varda, gira un film sui cent'anni del cinema Incontro con l'attore che a Parigi, con la regia di Agnès Varda, gira un film sui cent'anni del cinema MARCELLO ASTROIANNI "Compio 70 anni e allora?» Dopo tanto tempo è tornato sul set con la Loren Dice: «Sophia è una grande amica e una forza. Nel film si mangiava tutte le altre» PARIGI. Marcello Mastroianni legge i giornali italiani in un caffè di boulevard Saint-Germain. Indossa un impermeabile stropicciato e una camicia blu scura. Naturalmente fuma una delle sue tantissime sigarette ormai sottili e con il filtro: ha dovuto abbandonare le amatissime Esportazioni senza filtro. «Ho appena finito un film con Robert Altman e adesso ho cominciato un film con Agnès Varda: un omaggio al cinema nel suo centenario. Vi recitano Depardieu, Piccoli...». Nel film di Altman recitava con Sophia Loren? «Sì, mi è piaciuto lavorare con Sophia. Siamo molto amici. Insieme abbiamo girato tredici film. Nel film si mangiava tutte quante le altre attrici; una personalità molto potente». Passerà l'estate a Parigi? «No, me la cavo in un mese. I progetti futuri sono ancora vaghi. La situazione del cinema è quella che è». Segue da qui la politica italiana? «Di politica non parlo. Sono annoiato, stanco; c'è veramente poca serietà». La stupisce il successo di Silvio Berlusconi? «Mi stupisce la sinistra, mi sturjisce lui, mi stupiscono tutti, ma non m'interessano». In Francia si è parlato male dell'Italia. Ministri neofascisti... «Non mi frega di quello che dicono i francesi. Come da tutte le altre parti. Può darei che io sia invecchiato. Forse è l'età che mi rende così scettico». Crede che vi sia un pericolo fascista in Italia? «Non credo che verrà il fascismo. Ci sono segnali, ma non bisogna darvi troppa importanza. Certo, se tornasse non mi piacerebbe». Ha l'aria annoiata. «Ma no, mi diverte sempre di più lavorare. Più di prima. Alla mia età si hanno meno distrazioni. Il lavoro ti fa sentire attivo». Quanti anni ha? «A settembre ne compio settanta». Le fa impressione? «No, mi dispiace non sapere se vivrò fino a centoventi. Forse tutti lo vorrebbero, ma non si può». Sono morti Giulietta Masina e Federico Fellini. Per lei è stato uno choc? «L'ho presa male. Non ci si aspetta mai che le persone a cui si vuole bene, soprattutto se di grande talento, debbano sparire». La morte è la cosa più irrisolta? «Come no? lo amo vivere. Mi piace vedere come va a finire tutto. Voglio stare lì, spettatore. Io non sono mai secso in piazza, forse è un mio limite. Stavo alla finestra e non ho mai sputato sulla gente a cui volevo sputare in faccia. Il mio carattere è mediterraneo, tiro a campare; so che non va bene». Lei è un uomo allegro? «So stare con gli amici. Sono molto riconoscente alla vita che è stata generosa con me. Ho avuto fortuna, amori, successo, soldi...». Cosa ne fa dei suoi soldi? «Li ho sempre spesi, li spendo. Non mi preoccupo del futuro». Pensa ai suoi eredi? «I figli avranno qualcosa». Lei vive nel lusso? della Repubblica! Ero amico anche di Tognazzi, Volontè. Prima della guerra vedevo gli attori come eroi». Poi lei è diventato un eroe? «No, io ero l'antieroe. Così dicevano sempre gli americani». Lei viaggia continuamente... «Io sono uno degli attori che hanno viaggiato di più. Sono curioso, mi piace stare fuori. Il cinema consente di essere turisti di lusso, privilegiati, accolti festosamente dappertutto. Tra Roma e Viterbo, preferisco andare a Viterbo». Ma a lei piace soprattutto la libertà? «Può essere un atto di vigliaccheria sfuggire agli impegni. Uno rimanda tutto. Dice: adesso vado a girare un film, poi si vede». Lei è un bravo padre? Si è occupato delle sue figlie? «Ero sempre in giro. Credo però che un padre sempre presente possa essere un gran rompicoglioni! Severo, ottuso». Sua figlia Chiara fa l'attrice. Lei è contento? «Sì, va benissimo. Ho solo un. po' di timore se non riesce a far carriera. Tra un attore che non fa carriera e un operaio, preferirei fare l'operaio. Se non sfondi, Sdi condannato a stare a casa e aspettare che squilli il telefono e può non accadere; è avvilente. Meglio un mestiere serio». E' vero che lei assomiglia a sua madre? «Forse sì: anche a lei piaceva sempre guardare. Le avevo comprato una macchina e volevo che un ragazzo l'accompagnasse in giro. Ma lei preferiva prendere l'autobus; diceva che si vedeva meglio dall'alto. Faceva il giro di Roma da piazza Zara a piazza delle Muse». E' critico verso gli italiani? «No, anzi: sono abili, intraprendenti, coraggiosi; peccato che la classe politica non sappia rispettare i tanti che si sono fatti da soli e pagano le tasse. Io non amo i politici e non ne posso più della moda. Perché i giornali danno tanta importanza alla moda, quando tutto si risolve in blue-jeans?». E il cinema? «Appunto. Pensando al cinema mi sono detto: peccato che non abbiamo mai avuto un Armani, un Benetton, un Ferrè, un Versace. I produttori italiani non vedono oltre il proprio naso; improvvisano. I nostri governanti sono ancora peggio. Dopo la guerra, con De Sica e Rossellini si lamentavano: non volevano che i loro film andassero all'estero. "I panni sporchi si lavano in casa", dicevano. Nessuno ha capito che l'ambasciatore più importante per l'Italia poteva essere il cinema». E la televisione? «La televisione è volgare, non mi piace. Vuole fare contenti tutti. A me piacciono solo i documentari scientifici o quelli sugli avvenimenti storici. Sennò: che barba! Mi annoiano poi terribilmente le annunciatrici, tutte vestite e in collane e abiti di sartoria. Ma chi li paga tutti questi vestiti? Potrebbero avere un abito sobrio, carino». Ma, in conclusione, a lei dispiace avere settant'anni? «Non mi piace avere settant'anni, ma in verità me ne frego, ecco: questo sì». da soffrire? Ti vogliono bene, ti chiedono l'autografo, ti pagano dei viaggi meravigliosi. Ma che travaglio? Lasciamo il travaglio al poeta, al musicista. L'attore è un buffone, un animaletto, ma speciale, non banale; mica può essere cretino per essere bravo». Quali attori ha avuto come modelli? «Quand'ero giovane guardavo C -ry Cooper, Clark Gable. Non ho più Jelle passioni. Dopo la guerra m'impressionò Marion Brando: bello, magnetico, una personalità enorme, un grande stile. E poi Montgomery Clift. Non mi è mai piaciuto James Dean. In Italia ho grande ammirazione per Gassman, sempre generoso e affettuoso; poi è l'unico attore veramente colto e spiritoso. E anche coraggioso. Ogni tanto dico: mettete Gassman come Presidente ............ Alain Elkann