Ritrovata la città del Coccodrillo di Sabatino Moscati

Ritrovata la città del Coccodrillo Ritrovata la città del Coccodrillo Sulla strada perMenfi a scuola di papiro e di religione via per Menfi. Questo ritrovamento, insieme con gli altri, indica una datazione della città dal III secolo a. C. fino al IV d. C. Oltre questa porta, verso l'interno dell'abitato, ne è stata scoperta un'altra minore, che dà accesso a una vasta piazza di cui rimane il piano di calpestio. Nella parte meridionale della piazza torna alla luce un ampio edificio, probabilmente di carattere militare. Su un lato diverso dell'area archeologica, verso Ovest, è stato pure scoperto un edificio a cielo aperto, articolato su tre terrazzamenti e racchiuso entro un muro di cinta, che segue l'andamento in pendio del terreno. Verosimilmente faceva parte di un complesso sacro: sono stati evidenziati infatti, entro la recinzione del muro, i resti di un sacello, con fondamenta di pietra, e una struttura semicircolare che sembra la base di una statua. I primi risultati degli scavi vengono resi noti, subito dopo la conclusione della campagna iniziale, in un rapporto intitolato Bakchias: una città del deserto egiziano che torna a vivere, a cura dell'editore Procaccini in Napoli. Dicevamo che l'importanza di Bakchias deriva anche dai papiri greci che ne provengono. Gli archeologi italiani stanno approfondendone lo studio; e subito si osserva che vi è con particolare frequenza menzionato Sobek, il dio coccodrillo, evidentemente il più venerato sul luogo. Particolare interesse, inoltre, desta una lettera che l'imperatore Adriano, sul punto di morire, scrisse al suo successore Antonino Pio per dirgli che andava incontro al destino con coraggio e serenità: era perfettamente consapevole di essere vissuto abbastanza, sicché poteva tornare al ricordo degli avvenimenti della propria vita per trarne conforto. Quanto sarebbe piaciuta questa lettera a Marguerite Yourcenar, l'autrice delle Memorie di Adriano'. Ma c'è un'altra particolarità suggestiva da evidenziare: il papiro di Adriano è una copia effettuata da un maestro di scuola locale, che scrisse con buona calligrafia le 15 righe del testo, mentre subito dopo un allievo meno esperto copiò le prime cinque. A Bakchias, dunque, s'insegnava a scrivere su papiro: un segno ulteriore dell'importanza della città che gli archeologi italiani stanno riportando alla luce. Sabatino Moscati

Persone citate: Marguerite Yourcenar, Procaccini

Luoghi citati: Bakchias, Menfi, Napoli