Fonseca si incorona re di A. M.

Fonseca si incorona re Fonseca si incorona re «Riporterò la Roma in Europa» Sensi: sarà lui la marcia in più ROMA. E' vestito di blu cobalto l'uomo dei sogni giallorossi. Ieri, nel Centro sportivo di Trigoria, davanti a una cinquantina di giornalisti e a mille tifosi impazziti di gioia, è stato presentato Daniel Fonseca. A dare il benvenuto, l'intero vertice della nuova Roma, in testa il presidente Sensi e il neo dg Agnolin. Un quarto d'ora di ritardo dovuto al traffico capitolino, poi una «full immersion» di domande e strette di mano. Fonseca arriva mentre sta parlando l'altro nuovo, Statuto. Parte un applauso e Sensi annuncia: «Ecco a voi "El tigre". Abbiamo fatto un grande sacrificio per assicurarcelo, ma con lui abbiamo la marcia in più». L'uruguaiano ha alle spalle 4 stagioni italiane ed è da almeno 3 anni l'uomo-mercato. «Di me si è detto molto - esordisce - e molti hanno parlato a vanvera. La verità è che, pur avendo letto di Milan, Juve e Inter, l'uni¬ co presidente a contattarmi direttamente è stato Sensi. Ho sentito parlare la lingua che volevo: una società seria, ambiziosa, con un tecnico che conosco bene come Mazzone, unico nella costruzione continua delle motivazioni, uno che non molla mai. Mazzone è uno dei motivi per i quali ho scelto la Roma. Poi qui ho trovato tifosi caldi quanto quelli napoletani, l'ideale. Roma da scudetto? Non esageriamo. E' sbagliato illudersi e illudere la tifoseria: con una squadra così posso promettere l'Europa. Uno scudetto non s'improvvisa in una stagione. In Italia ho imparato a non scherzare in zona-gol. Lippi e Ranieri mi hanno fatto capire che qui serve la cattiveria per sfondare». La convivenza con Balbo? «Facile, non ci saranno mai problemi; lui è un fuoriclasse, basterà una settimana per trovare intesa e gol». [a. m.]

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