Inps una voragine da 30 mila miliardi

r Mastella dopo la sentenza della Consulta: «Non piove, diluvia». I sindacati si mobilitano Inps, una voragine da 30 mila miliardi E Pagliarini già parla di manovra Presto la tegola del 6per mille? ROMA. Non meno di 30 mila miliardi (23 mila per le integrazioni al minimo, 7000 per le reversiblità) costerebbe allo Stato la sentenza della Corte Costituzionale sulle doppie pensioni al minimo e su quelle di reversibilità. E' il ministro del Lavoro Clemente Mastella che lancia il grido d'allarme e aggiunge, molto preoccupato: «Immaginavamo che piovesse, invece diluvia. Adesso tutto dipende dal governo, perché ci sono aspetti di carattere politico, economico e sociale che investono il presidente del Consiglio e l'esecutivo nella sua collegialità». Subito dopo la sentenza, a caldo, si era parlato di un onere di 6 mila miliardi, poi di 9 mila, quindi di 16 mila; ora il salto a 30 mila miliardi e alcuni rischi connessi suscitano un'ondata di polemiche e di contestazioni, e perfino una minaccia di mobilitazione generale. E, mentre la tensione aumenta, il ministro del Bilancio Giancarlo Pagliarini prende la palla al volo per reclamare immediate misure di risanamento dei conti della previdenza italiana, rovesciando il sistema da ripartizione a capitalizzazione in modo che ognuno abbia la pensione rigidamente commisurata ai propri contributi. «Deve finire il meccanismo "privo di etica" - spiega Pagliarini - in base al quale i figli siano costretti a sostenere all'infinito gli oneri per le pensioni dei padri. Non sarà facile: gli italiani hanno già maturato diritti alla pensione per circa 3 milioni di miliardi, di cui 2 milioni di miliardi sono già in pagamento». E il ministro aggiunge di essere favorevole a una manovra da 5000 miliardi a metà mese. Si preannuncia, così, a brevissima scadenza uno scontro molto duro non solo tra governo e sindacati, ma anche tra maggioranza e opposizione e, per vari aspetti, nell'ambito della stessa maggioranza. Gli effetti della sentenza della Corte sui conti dell'Inps, insiste il ministro Mastella, sono «raccapriccianti», «tali da fare sbandare proprio nel momento in cui ci accingevamo a por mano in modo serio al risanamento finanziario della previdenza pubblica». E febbrili contatti si susseguono nella ricerca affannosa di ipotesi di soluzione: più volte Mastella si è incontrato con lo staff dell'Inps per valutare la reale portata del pronunciamento della Consulta, si è sentito con il ministro del Tesoro Dini, per oggi si prevede un vertice dei ministri economici, giovedì la questione non potrà non essere affrontata nella riunione convocata a Palazzo Chigi tra Berlusconi, il ministro del Lavoro e i sindacati sulle misure per l'occupazione. Tanto più che il governo si aspetta dalla Corte Costituzionale altre brutte sorprese per i prossimi mesi, come ad esempio una possibile decisione sul rimborso di 5 mila 200 miliardi entrati nelle casse dello Stato con la famosa imposta del 6 per mille sui depositi bancari scattata improvvisamente nel luglio '92. D'altra parte, la stessa sentenza sull'integrazione della doppia pensione al minimo viene messa in discussione e accusata, addirittura, di incostituzionalità. «La Corte, così facendo, ha violato sostiene Antonio Marzano, responsabile del settore credito di Forza Italia - proprio la Costituzione. Non è che potesse fare diversamente, considerata qual è la normativa vigente, ma con la recente sentenza ha posto a carico dello Stato un onere aggiunti- vo senza prevederne la necessaria copertura in base all'articolo 81, e non è il primo caso». Sarebbe necessario, aggiunge, subordi- nare gli effetti di una sentenzadelia Consulta che crei nuovioneri alla ricerca di una copertu-ra finanziaria adeguata e coin- volgere immediatamente il Par lamento. I sindacati, comunque, metto- no le mani avanti. La Cgil chiede chiarezza sulle cifre, mentre il segretario confederale della Uil Giancarlo Fontanelli rileva come la sentenza sia un atto dovuto e che, pur considerando gli effetti negativi sui conti dell'Inps, «l'equilibrio del sistema pensionistico non può poggiare su interpretazioni che vanificano i diritti dei pensionati». Le federazioni pensionati Cgil-Cisl-Uil avvertono che non accetteranno eventuali riflessi del costo presunto dell'operazione sulla previdenza pubblica e, quindi, respingono qualsiasi intervento riduttivo dei diritti acquisiti. In particolare, il segretario generale della Uilpensionati Silvano Miniati denuncia la «strumentale estremizzazione delle cifre» al solo fine di riaccendere il dibattito e giustificare i tagli che il governo già pensava di attuare. «In nessun modo - spiega Miniati - si può arrivare a 30 mila miliardi. Una media ragionevole di rimborso per i 600 mila pensionati interessati potrebbe essere di circa 15 milioni, il che significa complessivamente 9 mila miliardi. Non sono pochi, ma non sono 30 mila». Gian Carlo Fossi Lavoratori dipendenti -77 7108,743/ r Fondi special! (1) 5*188 Inpdai (dirg. imt.) 2.756 1 Inpgi (giomolisH) 198 mm Enpalsffl 710 H Fondi esonerativi (3) 1.036 Lavorotori autonomi |4) ^723.985 Liberi professionisti (5) 1.087* (1) Telefoni, imposte di consumo, elettricità, volo trasporti pubblici (2) lavoratori spettacolo, calciatori ed allenatori (3) Otto banche con trattamento pensionistico proprio (4) Artigiani, commercianti, coltivatori diretti, mezzadri e coloni (5) 12 casse (avvocati, ingegneri, ecc.)

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