«Ortodossi facciamo la pace» di M. Tos.

Papa Wojtyla Papa Wojtyla «Ortodossi facciamo la pace» CITTA' DEL VATICANO. Papa Wojtyla prepara la Chiesa del Duemila, con un programma di grande effetto: un incontro fra tutti i cristiani a Betlemme o a Gerusalemme; un momento di celebrazione, una grande preghiera comune con i ebrei e musulmani sul Monte Sinai, in ricordo del comune profeta: Mose; la beatificazione e la cano- j nizzazione anche di «non cattolici»: «Ho sottolineato l'opportunità | di approntare un Martirologio! contemporaneo - ha detto Wojtyla - che tenga conto di tutte le chiese locali e ciò in una dimensione e prospettiva anche ecumenica». Sembrava in buona forma, ieri il Papa, aprendo, di fronte a 114 cardinali (dei 139 presenti nell'Annuario Pontificio) il Concistoro convocato per studiare iniziative per il grande Giubileo dell'Anno Duemila. Ha camminato senza bastoni né altri aiuti per la hall e i lunghi corridoi dell'edificio di Pierluigi Nervi, e ha letto con voce ferma le diciassette cartelle del suo discorso. Insomma, niente sembra giustificare la «lettura», accreditata da un giornale spagnolo, di questo Concistoro come di un pre-conclave. E l'impressione è che Giovanni Paolo II abbia tutto il desiderio di presiedere di persona, fra sei anni, la raffica di celebrazioni per l'ingresso nel Terzo Millennio. I cardinali sono al lavoro, nei gruppi linguistici, per esaminare le diverse proposte avanzate prima del Concistoro: i vari incontri di cui abbiamo detto, oltre alla proclamazione del 1999 come anno mariano, ne sono un esempio. Su quest'ultimo punto c'è già la risposta positiva del Pontefice, che ha ricordato, nel suo discorso il Messaggio della Madonna di Fatima (il famoso, segreto «terzo» messaggio): «A me personalmente - ha detto - è stato dato di comprendere in modo particolare il messaggio della Madonna di Fatima: la prima volta il 13 maggio del 1981, nel momento dell'attentato alla vita del Papa, poi ancora verso la fine degli Anni 80, in occasione del crollo del comunismo nei Paesi del blocco sovietico». La preoccupazione espressa con più forza da Papa Wojtyla riguarda l'unità dei cristiani, in particolare la speranza di trovare «le vie del reciproco accordo tra l'Occidente cattolico e l'Oriente ortodosso. Nella prospettiva dell'Anno 2000 questo è forse il più grande compito. Non possiamo presentarci davanti a Cristo, Signore della storia, così divisi come ci siamo purtroppo ritrovati nel corso del secondo millennio. Queste divisioni devono cedere il passo al riawicinamento e alla concordia; debbono essere rimarginate le ferite sul cammino dell'unità dei cristiani». A questo punto il Papa ha fatto un riferimento esplicito al «Promemoria» inviato ai cardinali in preparazione del Concistoro, in cui si invitava la Chiesa ad un esame di coscienza per le colpe commesse in questi due millenni. «Di fronte a questo grande Giubileo ha aggiunto Papa Wojtyla - la Chiesa ha bisogno della "metanoia", cioè del discernimento delle mancanze storiche e delle negligenze dei suoi figli nei confronti delle esigenze del Vangelo». [m. tos.]

Persone citate: Giovanni Paolo Ii, Papa Wojtyla, Pierluigi Nervi, Wojtyla

Luoghi citati: Betlemme, Citta' Del Vaticano, Gerusalemme