«Costanza non mi piaceva Ha rovinato la mia Monica»

«Costanza non mi piaceva Ha rovinato la mia Monica» «Costanza non mi piaceva Ha rovinato la mia Monica» RETROSCENA FAMIGLIE DIVISE NEL DOLORE E m FIRENZE stata Costanza a rovinare mia figlia. Non mi piaceva quell'amicizia, mi preoccupava». Giuseppe Amalfitano si nasconde il volto tra le mani. E' disperato, come può esserlo un padre che ha appena saputo che sua figlia, diciottenne, è morta. Sono state queste le prime parole pronunciate dall'uomo domenica sera, nella caserma di Badia a Settimo, davanti ai carabinieri che lo avevano avvertito poco prima del ritrovamento di sua figlia Monica e dell'amica Costanza Sproviero nelle acque gelide della Senna, in un paese a cento chilometri da Parigi. Giuseppe Amalfitano, titolare di un negozio di arredamento a Scandicci, accusa quell'amicizia, troppo stretta, troppo particolare, un po' strana. Sua figlia era andata a vivere con lui dopo la separazione dalla moglie. Amalfitano si era trovato un'altra compagna con un figlio di tre anni. Monica aveva accettato quella nuova famiglia, anche perché con il padre aveva un buon rapporto. «Forse la viziavo troppo, ma volevo che fosse feli- ce». Ed è per questo che aveva accettato, seppure a malincuore, che la figlia partisse con quell'amica per la Francia. «Non ero contento, gliel'avevo detto, ma alla fine ha vinto lei e così l'ho lasciata andare». E' stato addirittura lui ad accompagnare le due ragazze giovedì sera alla stazione di Pisa, dove hanno preso il treno per Parigi. Anche per questo non si dà pace. «Ma come potevo immaginare che finisse in tragedia?». Eppure quel viaggio lo preoccupava. Un viaggio non di vacanza, come si è creduto all'inizio. «Moni¬ ca mi ha raccontato che lei e Costanza avevano trovato lavoro in Francia e io ci ho creduto». In tasca solo 600 mila lire e tanta voglia di avventura. Un amico di entrambe conferma: «Le ho viste la sera prima di partire. Erano entusiaste. Mi hanno detto che si recavano in Francia perché avevano trovato un impiego nell'ambiente dei cavalli». Già, ma dove? E tramite chi? Non si va in una località sconosciuta come Nogent per caso... Amalfitano aveva intuito che dietro a quell'amicizia con Costanza Sproviero si nascondeva qualcosa di poco chiaro. E tutta la vicenda, forse, ruota attorno a questo. Costanza, 20 anni, una brunetta carina, viene dipinta da tutti come una ragazza estroversa, simpatica, ma difficile. Fino a qualche settimana fa viveva a Brezzi con il padre Giuseppe, operaio tessile, la mamma Maria, casalinga, e una sorella più piccola. Poi, dopo una furiosa litigata con la madre, era scappata di casa. Venti giorni e venti notti trascorse lontano. Dove? E con chi? Fino a ieri un mistero, poi svelato: Costanza si era rifugiata a casa di Monica. Ed è sta¬ to forse in quei giorni che l'ha convinta a partire con lei per la Francia. Costanza, come si dirà più tardi, frequentava l'ambiente dell'ippica: forse è proprio qui, suggeriscono gli inquirenti, che si nasconde la persona che le ha prospettato l'ipotesi di un lavoro oltreconfine. Un legame profondo. Chi le ha conosciute racconta che erano inseparabili, tanto da alimentare anche qualche malignità. Anche perché a nessuno risulta che avessero un fidanzato o comunque avessero avuto nel passato storie sentimentali. Non solo: frequentavano poco anche i ritrovi abituali di giovani a Scandicci e a Brozzi. Il cappellano della parrocchia del Buon Pastore, don Francesco Catelani, ammette di non conoscerle. «Eppure davanti alla chiesa si ritrovano sempre tanti ragazzi. Ma loro due non le conosco, neppure di nome». Una vita quasi isolata, dove c'era spazio solo per quell'amicizia. Sempre insieme. Droga? A molti non risulta. Forse solo un po' di hashish. E il lavoro? Costanza, qualche mese fa, aveva risposto a un'inserzione che propone un lavoro all'ippodromo delle Mulina. Aveva smesso di studiare, non aveva ancora un impiego fisso, soprattutto coltivava una grande passione, quella per i cavalli. Così si era presentata al driver Giovanni Carotenuto. «L'ho scelta insieme ad altre tre ragazze non perché avesse già esperienza, ma perché avevo capito che amava molto i cavalli e quest'ambiente. Sì, l'ho presa in prova, aveva molta voglia d'imparare, le piaceva accudire i cavalli. Se mi sembrava una ragazza strana? No, Costanza era molto estrovèrsa, parlava molto, era entrata nelle simpatie di tutti. Forse qualche problema l'aveva, ma come tutti i giovani della sua età». E Monica, l'amica? «Dopo qualche giorno ha cominciato a venire anche lei. Ho capito subito che erano molto legate. Veniva tutti i giorni a prenderla con il motorino, poi, piano piano, l'ha seguita anche nel lavoro». Così fino a venti giorni or sono. Poi, improvvisamente, non le ha viste più. Ora ha capito perché. Ka i misteri restano. Brunella Ciullini Papà Amalfitano accusa «Non volevo partisse Alla fine ha vinto lei» Gli amici escludono che si siano tolte la vita «Erano troppo felici per morire» A sinistra Costanza Sproviero, 20 anni, originaria di Bonzi Sopra, Monica Amalfitano. La ragazza aveva 18 anni e abitava a Badia a Settimo