Asti, la sinistra sfiora il 30% di Sergio Miravalle

Asti, la sinistra sfiora il 30% Asti, la sinistra sfiora il 30% Ma è primo il candidato del Cavaliere ASTI. Un industriale e un preside di scuola media si contenderanno il 26 giugno la poltrona di sindaco. Al ballottaggio andranno Giuseppe Nosenzo, rappresentante dello schieramento Forza Italia, Unione di Centro, Ccd e An, che ha ottenuto il 34,5% dei consensi, e Alberto Bianchino che con il 29,5% ha raccolto i voti di pds, Rifondazione e «Vivere la città», lista civica di Verdi e Rete. Lo spoglio delle 50 mila schede è stato seguito con crecente interesse dagli astigiani che hanno gremito piazza San Secondo, davanti al municipio, dov'era allestito il maxischermo comunale. C'erano le telecamere Rai e Fininvest pronte ad immortalare l'elezione del primo possibile sindaco di Forza Italia in un capoluogo del Piemonte. Ma, dopo l'esaltante eurorisultato, con la lista capeggiata da Berlusconi che da sola in città è andata al 34,4% e ha consentito all'avvocato astigiano Lui¬ gi Florio di staccare il biglietto per Strasburgo, la festa ha dovuto essere rimandata. Nosenzo, 71 anni, che è anche proprietario di un settimanale e della tv locale, pur ottenendo il maggior numero di consensi non ha mantenuto il raffronto con le Europee (unendo i voti dei berlusconiani a quelli di An doveva partire da una base del 44,3%) e dovrà ora cimentarsi nel ballottaggio con il candidato delle sinistre. Bianchino, 42 anni, ha guadagnato qualche punto percentuale rispetto alla «forza europea» dei partiti che lo sostengono. «E' normale che nelle elezioni cittadino entrino in gioco altri fattori, il nostro risultato alle Europee è eccezionale, i voti ottenuti dai commendator Nosenzo rientrano nelle previsioni dei sondaggi» annuncia Marco Francia, il coordinatore di Forza Italia, inviato da Arcore a seguire da vicino queste contra¬ state elezioni astigiane. Tutto dipenderà ora dalle scelte degli elettori della Lega e del centro, che hanno dato il 17% dei suffragi al maestro Antonio Ferrerò, segretario del Carroccio, e il 14% a Pier Paolo Gherlone, giovane tributarista in lizza per i Popolari. Gli altri due candidati a sindaco (Renato Longo del club Pannella, che ha dovuto però respingere la scomunica del leader romano) e Enzo Ceppani, un ex consigliere del psi promotore di una lista civica, non sono andati oltre il 3%. Ieri sera, Nosenzo e Bianchino si sono stretti la mano e scambiati le prime battute della nuova battaglia elettorale. Chi vincerà il 26 giugno dovrà governare una città che, in un anno, ha visto finire in carcere, per i vari filoni di «Tangentasti», oltre cento politici e industriali. Sergio Miravalle

Luoghi citati: Arcore, Piemonte, Strasburgo