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Sardegna/ rotta sul Centro Sardegna/ rotta sul Centro In controtendenza: in testa ppi e Patto CAGLIARI. I dati sono parziali, ma un elemento appare sicuro: la Sardegna ha riscoperto il Centro, dato per morto e sepolto nei sondaggi pre-elettorali. E' la prima, ma non unica novità della conta dei voti per il rinnovo del Consiglio regionale isolano. E c'è un duplice testa a testa: coinvolge i progressisti e il blocco di Forza Italia e Alleanza nazionale, attestati entrambi a quota 29%, divisi da frazioni di punti, mentre è dello 0,5 il divario tra i popolari e i pattisti di Mario Segni che si disputano l'ultimo posto utile per il ballottaggio. Le cifre sono provvisorie. Il verdetto definitivo arriverà solo a notte fonda, quando si concluderanno i conteggi anche nei 4 collegi provinciali. Sul piano elettorale, l'isola si è staccata dall'Italia, fa storia a sé con un Centro, somma tra Patto e ppi, in testa nello scrutinio, con una percentuale che si avvicina al 32%. Il contraltare è che il partito di Berlusconi registra un bilancio non esaltante, negativo. E' felice il magistrato progressista Federico Palomba che, ad un quarto dello spoglio nella gara tra i pretendenti alla poltrona di presidente della Regione, ha un vantaggio di quasi 9 mila preferenze sul candidato di Forza Italia, l'avvocato Ovidio Marras, legale del cavaliere. Ma è felice anche Gian Mario Selis, leader dei popolari, che parla di Centro di governo, disponibile ad appoggiare il Patto se quest'ultimo dovesse aggiudicarsi il terzo posto. Soddisfatto Mario Segni. Il Patto potrebbe essere l'ago della bilancia per la prossima giunta regionale. Si schiererà con Forza Italia e An o con i progressisti? «Sarà una decisione collegiale», risponde Segni, prendendo atto che «la Sardegna è andata in controtendenza». Corrado Grand esso HI Mario Segni il leader dei pattisti è stato il più votato in Sardegna: 70.201 voti