Fini sorriso a denti stretti di Fabio Martini

Brindisi dopo gli exit-poli, poi arriva la delusione delle proiezioni: «Ma per noi non cambia nulla» Brindisi dopo gli exit-poli, poi arriva la delusione delle proiezioni: «Ma per noi non cambia nulla» Fini, sorriso a denti stretti «Questo governo durerà almeno tre anni» ROMA. Sono passati 40 secondi dai primi exit poli e Gianfranco Fini, leader di ghiaccio, si mostra più asciutto del solito nella saletta finto-liberty dell'hotel Minerva: «Piena soddisfazione per il risultato, sia per Alleanza Nazionale che per la tenuta complessiva delle forze di governo». Stop. Ma come? Tutto qui? E quel Berlusconi che dilaga? Fini è più sobrio di un inglese morigerato: «Che cambia? Per me non c'è nessun problema: Berlusconi si giova dell'effetto palazzo Chigi. Come Spadolini, come Craxi», due politici che non sono in cima alle simpatie di Fini. E due ore dopo, quando le proiezioni più affidabili indicano per Alleanza nazionale un lieve arretramento (e non una tenuta come sembrava inizialmente), Fini - abbronzatura da copertina e Lacoste aragosta - non cambia faccia: «Non è lo 0,5% in più o in meno che cambia il senso di un risultato che è in ogni caso positivo visto quello che è stato scatenato contro di noi». Una domenica agrodolce per Fini e la gelida soddisfazione del capo missino si scioglie in sorriso soltanto quando può constatare che «le polemiche sul fascismo, sui nostri ministri non hanno miminimamente influito e anzi gli italiani hanno mostrato di essere più avanti di molti commentatori...». L'unico vero affondo, Fini lo dedica a Umberto Bossi: «La Lega, che ha subito una flessione li- mitata, comprenderà che le polemiche si fanno con gli avversari e non con gli alleati. Io, che non ho mai polemizzato, non ho perso un voto...». E il governo? «Ha il vento in poppa: questo è un risultato che fa durare il governo altri tre anni...». Ma quel Berlusconi non è così rampante da diventare ingombrante persino per un alleato fedele come Alleanza Nazionale? Fini glissa di nuovo su Forza Italia: «La cosa che più mi ha sorpreso è il travaso di voti dall'opposizione alla maggioranza che c'stato tra il 27 marzo e oggi». Già, ma non si era parlato, per il futuro, di rotta convergente tra Forza Italia e An? E Fini, per una volta tentennante: «Mah... L'importante è che ci sia una collaborazione leale, non farei un salto in avanti...». Siamo all'hotel Minerva, un albergo che nell'Ottocento ospitava gli ospiti più preziosi della Roma pontificia e che oggi si è trasformato in un «convegnificio» al neon: sono passati pochi minuti dai primi exit poli e nella saletta affittata dai missini c'è molto meno movimento ed entusiasmo che nelle ultime occasioni. Sul tavolo della «presidenza» un Fini abbronzatissimo, la mo- glie Daniela (anche lei con maglietta color aragosta e giacca blu come il suo Gianfranco), uno Storace con la barba lunga e più nero del solito («Ho appreso dal Giornale di Berlusconi che devo staccare la spina...»). E' così infasitidito Storace che quando un cronista del Tg5 si avvantaggia sui colleghi ed entra nel «recinto» di Fini, Epurator intima: «Insieme agli altri» e ordina ad uno del servizio d'ordine: «Prendilo!». Er pecora Buontempo fa stappare una bottiglia di champagne e con quel compagno di brindisi Fini ritorna con la mente ai suoi problemi interni: finita la terza campagna elettorale in sei mesi, ora il capo missino potrà dedicarsi al più ispido dei suoi dilemmi: spegnere o no la fiammella tricolore? Smantellare Tinsi, preparando in prospettiva la candidatura-Fini a palazzo Chigi, oppure insistere nel condominio Alleanza nazionaleFiamma? Nei giorni scorsi Fini aveva confidato ai suoi che la decisione sul futuro di Alleanza nazionale «sarà presa dopo le Europee» e pubblicamente ha ripetuto che basterà un aggiustamento di «tipo organizzativo». La verità è che al secondo piano di via della Scrofa sono incertissimi sul da farsi, divisi tra le due scuole. Ci sono i super-moderati, gli «spegni-fiamma» - capitanati dal vicepremier Pinuccio Tatarella che puntano ad assorbire l'msi nel contenitore di Alleanza nazionale al prossimo congresso missino previsto per novembre. Ma dietro le quinte, da almeno una settimana il partito della convivenza An-msi ha ripreso fiato e il «centro» del partito - gli amici di Fini - si stanno silenziosamente riposizionando. E la maggiore cautela di Fini sull'ipotesi-scioglimento è dovuta alle resistenze della base e all'orientamento dei gruppi parlamentari: come ha confermato un sondaggio dell'Italia settimanale il 63% dei deputati e il 76% dei senatori è favorevole alla coesistenza tra il vecchio partito e il nuovo contenitore. Fabio Martini «Spero che Bossi abbia capito Non si attaccano gli alleati» II leader di An Gianfranco Fini A destra, un gruppo di simpatizzanti del movimento sociale

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