l'Fbi ordina: catturate la Staller

New York, nessuna traccia di Cicciolina fuggita dopo aver rapito il figlio. L'avvocato minimizza: «E' solo una mamma disperata» New York, nessuna traccia di Cicciolina fuggita dopo aver rapito il figlio. L'avvocato minimizza: «E' solo una mamma disperata» l/Fbi ordina; catturale la Staller Gli agenti setacciano gli aeroporti in cerca dell'attrice NEW YORK. Scappa, Ilona, col suo Ludwig, e non lascia tracce. Il giudice della Corte Suprema dello Stato di New York, David Saxe, ha emesso venerdì un mandato d'arresto contro la Staller, dopo che la scomparsa sua e del figlio erano state denunciate dall'ex marito Jeffrey Koons, scultore d'avanguardia. Gli agenti dell'Fbi inseguono «Cicciolina», 42 anni, attraverso tutti gli Stati Uniti ma forse la diva è già fuori degli States, nonostante il blocco (per lei) degli aeroporti. E porta con sé il figlio di 17 mesi, «rapito» al marito. L'avvocato della Staller, Rita Warner, mantiene il riserbo: «Non ho notizie della mia cliente e non so dove sia, e anche se avesse lasciato il Paese, è stato il marito ad avviare questo circolo vizioso». Koons si portò via il figlio da Roma, a Natale, e adesso Ilona ha restituito il colpo. La ricostruzione del rapimento è stata fatta dagli uomini dell'Fbi in maniera dettagliata, e diverge in alcuni particolari dalla prima versione giunta in Italia. L'attrice si è allontanata giovedì mattina dall'appartamento sulla 77a strada, che aveva preso in affitto. La casa ha due ingressi, uno sulla 77a e una sulla 78a strada. Madre e figlio si sono dileguati dalla porta secondaria mentre la guardia del corpo assunta da Koons - proprio per impedire la fuga - sorvegliava l'ingresso principale. Ora il «gorilla» Richard Armao è piuttosto imbarazzato: la mossa della Staller ha seriamente intaccato la sua credibilità professionale. Per un accordo raggiunto in tribunale avrebbe dovuto seguire «Cicciolina» in tutti i suoi spostamenti col bambino. Quando giovedì mattina Armao è arrivato nella 77a strada, all'edificio dove la Staller in aprile affittò un appartamento per la madre, è stato subito inviato a comprare le sigarette. Una mansione non proprio da guardia del corpo che Armao ha accettato forse per i modi gentili di Ilona. Al ritorno, però, un addetto alle pulizie del condominio gli ha spiegato di aver visto la Staller, il bambino e un uomo con due valigie allontanarsi in gran fretta. Il rapimento era già in atto, ad Armao non è rimasto altro da fare che staccare la cornetta e chiamare la polizia. Il problema di «Cicciolina», a questo punto, è evitare i fulmini della giustizia americana, particolarmente solerte quando l'ordine di un suo magistrato viene disatteso. L'avvocato Warner sta facendo di tutto per risparmiare altre «noie» alla cliente, insiste nel dire che la Staller potrebbe non essere uscita col bimbo dal territorio amministrato dal giudice Saxe, colui che le ordinò di dividere il tempo dedicato a Ludwig con l'ex marito, un giorno a te, un giorno a me, come milioni di coppie separate. «Se se ne è andata - spiega Warner - mi dispiace, ma credo che non se la sia sentita di aspettare una decisione del tribunale che proteggesse lei e Ludwig. Chiedo comprensione per il suo gesto, è quello di una madre di- sperata». E infatti proprio questo aveva detto «Cicciolina» a un amico, 24 ore prima della fuga: «Sono disperata. Non ce la faccio più, Koons è uno psicopatico». Col passare delle ore gli agenti dell'Fbi danno sempre maggior credito alla tesi di un gesto impulsivo, conseguente a una lite con l'ex marito. Koons portò via Ludwig da Roma alla vigilia di Natale dello scorso anno, trasgredendo l'ordine di un tribunale italiano. Lo scultore sosteneva che la madre non poteva tenere il figlio perché lo allevava in un ambiente frequentato da personaggi della pornografia. La risposta di Ilona era giunta anche in un'intervista radiofonica. «Un bambino quando cresce nel tuo grembo - aveva detto - è come un fiorellino. E con i mille legami anche dopo la nascita, il bambino rimane unito alla mamma. Ho cambiato tipo di vita per rispetto del mio Ludwig». Jeffrey Koons, 38 anni, sposò la Staller nel 1990 dopo averla conosciuta come modella per una serie di foto e sculture dall'evidente contenuto sessuale. Paolo Potetti

Luoghi citati: Italia, New York, Roma, Stati Uniti