L'ultimo sacrilegio in Ruanda di Foto Ansa

La testimonianza di due missionari: le forze governative hanno lasciato fare, impotenti i Caschi Blu La testimonianza di due missionari: le forze governative hanno lasciato fare, impotenti i Caschi Blu L'ultimo sacrilegio in Ruanda Prelevati in chiesa e uccisi 170 profughi RIGALI. Due missionari dei «padri bianchi», il francese Henri Blanchard ed il tedesco Otto Mayer hanno denunciato ieri a Rigali che nel loro quartiere, Nyamirambo, 170 profughi, in maggioranza tutsi, sono stati sequestrati dai miliziani hutu e quasi certamente uccisi. Di una dozzina di essi hanno riconosciuto i corpi straziati davanti ad una stazione di polizia, mentre attraversavano il quartiere in jeep. Venerdì mattina, secondo il racconto dei due padri, un gruppo di miliziani guidato da un capo famoso per la sua ferocia, Kigingi, si erano presentati alla loro parrocchia - nella quale erano nascosti i profughi - ed avevano ordinato di aprire la porta. I missionari si sono rifiutati ed i miliziani hanno sfondato il portone con i lanciagranate. Hanno fatto così irruzione nell'edificio ed hanno portato via a forza i profughi facendoli salire su un camion. Per prelevare tutti i rifugiati sono stati fatti più viaggi. Nel frattempo padre Mayer ha raggiunto il vicino comando delle forze governative per chiedere soccorso, ma gli è stato risposto che la questione non riguardava i militari. Mentre tornava alla parrocchia, Mayer è stato ferito ad una gamba dalle schegge di un colpo di mortaio sparato dai ribelli del fronte patriottico ruandese contro le for¬ ze governative, nel corso dei combattimenti che continuano per la conquista da parte dei ribelli di altre zone della capitale ruandese. Già martedì scorso la parrocchia era stata oggetto di un attacco armato durante il quale era rimasto ferito il giornalista francese Jean Christophe Klotz che stava intervistando i padri, dopo averli raggiunti con la scorta dei caschi blu. «Si deve pur fare qualcosa per salvare le vite umane superstiti», hanno scongiurato i due padri, precisando che altre centinaia di profughi si nascondono negli istituti religiosi di Nyamirambo e «rischiano di essere massacrati in ogni momento». Al quartier generale delle forze dell'Onu (Unamir) gli ufficiali hanno spiegato di non poter intervenire, per scarsezza di mezzi e di uomini, in zone della città dove sono in corso combattimenti. A Sud-Ovest di Kigali i ribelli del Fpr combattono intensamente per la conquista di Gitarama, il quartier generale del governo ruandese e la conquista di nuove aree continua a provocare la fuga dei ruandesi in altre zone. Dall'Italia Silvio Berlusconi ha promosso un intervento urgente presso il Comitato internazionale della Croce Rossa a Ginevra, a seguito degli appelli umanitari provenienti dall'or- fanotrofio di Nianza in Ruanda, dove operano i padri rogazionisti italiani e dove, con l'afflusso di più di mille profughi, la situazione è divenuta insostenibile dal punto di vista alimentare e sanitario. In un comunicato della presidenza del Consiglio viene riferito che la rappresentanza diplomatica italiana presso le organizzazioni internazionali a Ginevra ha avuto istruzioni di rivolgere ai dirigenti della Croce Rossa una pressante richiesta affinché le unità della Croce Rossa operanti in Ruanda provvedano a organizzare con urgenza un convoglio di soccorso umanitario per alleviare le drammatiche condizioni all'orfanotrofio. [Ansa] matvmwsVim m mmmixssm Berlusconi: la Croce Rossa organizzi subito un convoglio di aiuti per Manza Un gruppo di ragazzi ruandesi rifugiati in un seminario cattolico. Nell'altra immagine due bambini mutilati a colpi di machete [foto ansa]

Persone citate: Berlusconi, Henri Blanchard, Jean Christophe Klotz, Rigali, Silvio Berlusconi

Luoghi citati: Ginevra, Italia, Kigali, Ruanda