Il giovane Maroni si diverte...

Il giovane Maroni si diverte... LETTERA DI COSSIOA Il giovane Maroni si diverte... Caro Direttore, ho letto con interesse l'intervista del giovane e giocondo Roberto Maroni, neoministro dell'Interno, pubblicata su La Stampa di oggi: vedo che, nonostante lo scuro orizzonte dell'ordine e della sicurezza pubblica, i pericoli, interni ed esterni per la sicurezza dello Stato, il giovane si diverte, e ciò mi rincuora perché Huizinga (che diceva cose giuste, anche se non era dell'ala «Maroniana», di sinistra paleogruppettara, della «Lega») insegna che la dimensione «ludica» dell'attività umana è un aspetto essenziale, gratificante e stimolante dell'agire dell'uomo, e quindi anche del politico specie se con ambi¬ zioni di uomo di governo e domani, chissà! (cosa in cui io non sono invero riuscito ahimè!) di uomo di Stato, federale o almeno federato. Vedo che si diverte a giocare con i servizi segreti (ed io potrei dargli utili e prudenti avvertimenti perché non finisca - come a me è capitato - in tribunale o al tribunale dei ministri...). Peccato che giochi con baracche come il Sisde di Salazar, dello «zarino», di Andreassi..., poveretto! Stia attento, dia retta a me! Vedo che oltre a sfornare quotidianamente nuove emergenze «a nastro» (oltre al terrorismo, alla criminalità organizzata, a una nuova riforma degli enti locali, all'usura, la micro¬ criminalità, 1'«intelligence»: a quando il pericolo dei cani randagi?), trova anche il tempo per tentare di prendermi in giro, sui miei colloqui con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, anche se invero per la (perdonabile) leggerezza dell'amico Gianni Letta con il quale è vero da tempo ci telefoniamo alle sette del mattino e anche prima: negli ultimi tempi invero le telefonate, si erano infittite, forse perché il «leader» Berlusconi aveva un qualche interesse al voto favorevole di un semi op- positore e alla pazienza di un «non omologato» verso le mascalzonate o imbecillità di un servizio che dipende da lui e dal suo ministro Maroni; ma se adesso l'amico Letta trova, pur con i guai in cui si caccia quotidianamente il governo, il tempo di celiare su un vecchio e povero parlamentare marginale come me col suo compare di governo, il giovane Maroni, vuol dire che non ha cose più serie di cui occuparsi o che del Maroni ha paura davvero, lui e il suo leader, tanto che ormai può fare a meno della sua tradizionale buona creanza, della sua innata gentilezza, e in fondo anche della mia comprensione politica... Francesco Cossiga L'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga