GLI STOLTI AMMUTINATI A STRASBURGO di Barbara Spinelli
Oggi si vota per rinnovare il Parlamento dell'Unione. Dall'Italia 87 deputati GLI STOLTI AMMUTINATI A STRASBURGO MOLTI si lamentano in Italia, ma non solo in Italia, che nella campagna elettorale per il rinnovo del Parlamento europeo sia venuto a mancare l'attore principale: l'Europa appunto, le politiche che ci si attende da essa. Sono lamenti che hanno qualche ragione d'essere, senza dubbio: è vero che s'è parlato poco d'Europa, è vero che l'elettore andrà oggi alle urne per esprimere un giudizio su quel che accade nella propria nazione, più che su quel che la Comunità dovrebbe essere, e fare. Ma l'evento non è nuovo: quasi sempre le elezioni dell'assemblea di Strasburgo sono un coacervo di sondaggi nazionali, o come direbbe Berlusconi, un plebiscito a favore o contro i governi in carica. La natura stessa della Comunità favorisce tale perversione: non esiste ancora un governo sovrannazionale, su cui esprimere giudizi efficaci. L'interlocutore del Parlamento europeo è una finzione, l'Unione europea tanto celebrata è una realtà virtuale. L'Europa è una personalità patologicamente mancata, composta di Stati che si fìngono totalmente sovrani pur avendo delegato a Bruxelles parte della propria sovranità, e il fatto che gli elettori si comportino di conseguenza non è particolarmente stupefacente, né particolarmente biasimevole, né particolarmente nuovo. Abbastanza nuova è invece la voglia di ammutinamento che rta crescendo nei confronti dell'Europa in quasi tutte le nazioni, e non solo in quelle tradizionalmente diffidenti come la Francia o l'Inghilterra o la Danimarca. E' come un grumo di risentimento che si sta formando, di stizza, di insofferenza e di umbratile inorgoglimento, in parte ancora represso, in parte Barbara Spinelli CONTINUA A PAG. 2 PRIMA COLONNA
Persone citate: Berlusconi
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