Satelliti, contratto con HNS

Satelliti, contratto con HNS Satelliti, contratto con HNS ROMA. Olivetti, tramite la sua consociata Olivetti North America, ha firmato un contratto quinquennale del valore di oltre 50 milioni di dollari con la Hughes Network Systema (HNS), divisione di Gm Hughes Electronics, primo fornitore mondiale di reti «vsat» per la trasmissione e ricezione via satellite. Il contratto prevede la fornitura di servizi di manutenzione, gestione giacenze e supporto tecnico sui prodotti di rete «vsat Hughes» per la trasmissione via satellite di dati, voce e immagini. «Il fatto che la prima società americana nel campo delle comunicazioni satellitari si rivolga ad Olivetti per le sue attività di service - ha commentato il direttore della divisione Servizi professionali Olivetti, Luigi Pescarmona testimonia il livello di affidabilità della nostra offerta che sempre più frequentemente viene adottata dai maggiori gruppi internazionali». L'accordo sul territorio statunitense di Olivetti e Hughes affianca quello già esistente tra le due società in Europa. prima dell'assemblea e per consentire il loro voto per posta o per delega». Più che giusto, concorda Ventura: ma perché non ridiscutere del tetto di possesso azionario nelle società privatizzate? «Si può dire un mercato aperto quello in cui, a privatizzazioni avvenute, sia stato imposto un limite al possesso azionario anche in imprese manifatturiere e bancarie?», si domanda Ventura. Ovvio che no. Per questo, si risponde il presidente della Borsa, «piazza Affari ritiene la limitazione al possesso azionario un limite negativo all'apertura verso i mercati». Vero. Ma a chi chiede, come Ventura, la fine d'ogni barriera, si contrappone chi teme, tolti i vincoli, di consegnare importanti aziende al capitale straniero. Risposta salomonica di Pagliarini: «Per le aziende strategiche il controllo deve restare allo Stato attraverso la golden share o in altro modo, per le altre società il tetto di possesso azionario in prospettiva non deve esserci». E conclusioni di Carlo Scognamiglio, gran sostenitore dell'introduzione della golden share: «Se il governo, attraverso questo strumento, avrà il diritto di porre il veto sulla nomina dei consiglieri d'amministrazione, gli stranieri potrebbero comprare anche il 100% dell'Enel visto che non potrebbero mai gestirlo». [a. z.l rati lo Stato farebbe meglio a spendere i suoi soldi in iniziative più redditizie». Ne mette di carne al fuoco, il ministro del Bilancio. Non bastasse, ecco il presidente della Consob Enzo Berlanda e quello del Consiglio di Borsa Attilio Ventura. Archiviata la prima fase delle privatizzazioni, quella in cui era necessario farle partire a tutti i costi - spiegano - è adesso indispensabile ripensare leggi e comportamenti. Per Berlanda serve maggior chiarezza e trasparenza, soprattutto verso i piccoli azionisti. Soprattutto servono, aggiunge il presidente Consob, «innovazioni legislative per fornire agli azionisti informazioni

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