il programma all'antica di Zavoli? meglio nasconderlo fa pensare di Alessandra Comazzi

r r Il programma all'antica diZavoli? Meglio nasconderlo, fa pensare Equitazione, Concorso Internazionale Città di Milano. (7406188) 15,30 Formula 3. Da Binetto (BA) (42530) 16,15 Ginnastica ritmica. Campionati italiani assoluti. Da Cuneo. (7316343) 17— Concerto della Banda della polizia di Stato, musicale (61- TIVU'&TSVU' __ r~i SI chiede il sociologo: «E' possibile qualificare il quantitativo? E' assurdo, e questa assurdità viene assorbita come acqua sorgiva dai pubblicitari». Come dire: i conti dell'Auditel non servono a capire chi c'è davanti ad ogni canale, quindi è limitativo basare le scelte su meri risultati quantitativi. Certamente i pubblicitari fanno anche altre analisi e tengono conto della tipologia del pubblico, certamente le maglie che si sono create fra audience e programmi sono strettissime: si è parlato anche di ascolto, l'altra sera, nella trasmissione di Sergio Zavoli, «Nostra padrona tv». Di ascolto, e di tv verità e di tv del dolore, si sono riviste immagine ormai mitiche, il «Ciro Ciro» di Sandra Milo, lo scambio di insulti fra Aldo Busi e Achille Bonito Oliva, le risse ai vari «processi» sportivi così drammaticamente vicine, nella loro falsità, alle risse vere degli stadi. Peccato: uno fra i programmi più completi di un periodo superficiale, un'analisi seria della televisione e di tutto quello che rappresenta, viene nascosto nel cuore della notte. quel nasc APPU Per paura degli ascolti, di sicuro, perché non v'è chi non parta dal presupposto che un'inchiesta così lunga sarebbe evitata con cura dal frettoloso pubblico della prima serata. E anche da quello della seconda, visto che Zavoli va in onda dalle 11 e mezzo, spesso anche più tardi. Astutissimi, alla Rai: prepariamo un lavoro ben fatto, costoso, e buttiamolo. E' vero, i tempi sono ampi, come nel «largo» di una sinfonia di Beethoven, lo stile è lievemente sussiegoso, l'aspirazione alla completezza non è moderna, non rispetta le regole delle trasmissioni giornalistiche di oggi, dove in un'ora dieci ospiti devono dire tutto quello che possono sull'universo mondo. Di lì la superficialità, di lì l'esigenza di essere il più incisivi possibile, quindi schematici, quindi rissosi. «Nostra padrona tv» è un programma all'antica, non promette distrazione, se lo guardi devi riflettere. Sarà per quello che lo nascondono: pensare? Nessuno sta tranquillo di fronte al pensiero. Si pensava meno a «Yogurt», il varietà che ha chiuso il suoi cigolanti battenti giovedì su Italia 1. Si pensava meno, eppure è stato nascosto anche quel programma lì. Ciò dimostra che si può nascondere per eccesso o per difetto. A volte anche per imbarazzo. Ecco, «Yogurt» era persino imbarazzante, con quel gruppo di ragazzi volonterosi che ci provavano, ma proprio non riuscivano a svolgere il loro, in effetti ostico, compito: far ridere. Un altro peccato. A tutti piacerebbe che si trovassero i famosi Comici Nuovi, qualcuno in grado di dare nuova vigoria non soltanto alla satira, politica e sociale, ma proprio alla sana, buona, immortale comicità. Genere scomparso, più o meno come la riflessione. Non parliamo poi dell'umorismo, dell'ironia, quelle bellurie fuggite lontano dalla nostra televisione. L'estate sta arrivando con pallone e canzonette. Come diceva il vecchio «Re Travicello»? «Volete il serpente che il sonno vi scuota? Dormite contenti, costì, nella mota. Per chi non ha denti, è fatto a pennello, un Re Travicello». quelnasc1 quel 1 nasc Alessandra Comazzi I PROGRAMMI DI OGGI

Persone citate: Achille Bonito Oliva, Aldo Busi, Beethoven, Sandra Milo, Sergio Zavoli, Zavoli

Luoghi citati: Ba, Binetto, Cuneo, Italia, Milano