«La love story è finita Scelgo la mia famiglia» di Ippolito

«La love story è finita Scelgo la mia famiglia» «La love story è finita Scelgo la mia famiglia» Uccide Vamante a coltellate PARLA L'UOMO CONTESO Insomma mi sta dicendo che giustifica l'azione di sua moglie sua figlia e sua sorella? «Capisco mia moglie. E' sempre la moglie. Solo che quella pagliacciata non dovevano farla». Solo pagliacciata? «Sì, una pagliacciata». Andrà a trovare sua moglie e sua sorella in carcere? «Certo. Andrò stamane. Mica possono restare a lungo lì dentro». E andrà a trovare la signora Carmela per vedere com'è stata quella brutta avventura? «No, non è necessario. Sta bene, è stata solo medicata». Cosa le ha dato più fastidio in questa vicenda? «Tutto, non ci voleva». A sua figlia quindicenne che ha preso parte all'operazione cosa ha detto, l'ha rimproverata almeno? «Che dovevo dirle? Ha ragione pure lei. Si sa che quando succedono queste cose i figli soffrono». E gli altri tre figli che dicono? «Niente. Sono a casa». [e. s.] PPOTENZA RONTO?». «Pronto chi è?». A rispondere è una voce giovanile. E' la figlia minorenne che risponde, ma non dà tempo per una domanda. «Papà non c'è». Poi all'improvviso si sente sbattere la porta. E' lui, Giuseppe Patanella, il carpentiere conteso tra moglie ed amante. Risponde subito al telefono. La voce è calma, dimessa; le parole bisogna tirargliele fuori, ma parla pacatamente. Nasconde bene il comprensibile disagio in cui si trova dopo la notte brava delle sue donne. A Melfi non si parla d'altro: in casa è rimasto a badare ai quattro figli ora che la mamma è chiusa in carcere. E l'obiettivo pare quello di minimizzare tutto l'accaduto. Il tutto poteva essere evitato insomma, ma alla fine l'importante è che la famiglia è salva. Se l'aspettava un putiferio del genere? «No che non me l'aspettavo. Come facevo, mica sono un mago». Ma adesso che farà, come continuerà la sua vita sen- FIRENZE FIRENZE. Ha ucciso a coltellate la sua amante e poi ha gettato il corpo sul greto di un fosso, in via Ponte Lungo, una strada periferica di Sesto Fiorentino (Firenze). Un delitto che Eugenio Barcaiuolo, 31 anni, nato ad Acri (Cosenza) e residente a Lastra a Signa, sposato e con due figlie piccole, ha confessato poche ore dopo ai carabinieri. La vittima è Gianna Fiesoli, 31 anni, di Prato, sposata, che come Barcaiuolo lavorava come cuoca all'ospedale fiorentino di Torregalli. Da quanto è emerso Barcaiuolo ultimamente avrebbe sofferto di depressione proprio a causa della relazione sentimentale con la vittima. Ieri sera Barcaiuolo si è presentato al solito appuntamento con la sua amica e aveva con sé un coltello da cucina: ha inferto 11 coltellate alla donna. All'uomo i carabinieri sono risaliti perché avevano rinvenuto la sua auto che lui stesso aveva dato alle fiamme. [r. cri.] timentale? nita con la signora ricoverata in ospedale. «E' già uscita, solo qualche graffio, si è solo fatta visitare e medicare». Ma perché non ha troncato lei il rapporto se le cose andavano male? «Ho provato a chiudere ma lei era troppo assillante, non voleva smettere, non la finiva più, rompeva...». «Ognuno per i fatti suoi, resto con mia moglie. La famiglia è la famiglia». Tronca la relazione con la signora Carmela? «Certamente!». Allora la lezione è servita anche a lei? «Non c'è stata nessuna lezione. La cosa doveva finire da sé». Ma non è finita da sé, è fi¬ Dal produttore Ippolito

Persone citate: Eugenio Barcaiuolo, Gianna Fiesoli, Giuseppe Patanella

Luoghi citati: Acri, Cosenza, Firenze, Lastra A Signa, Sesto Fiorentino