Lega-Berlusconi scontro sugli 007

Maroni non è d'accordo sui nomi. I cambi al vertice dei servizi segreti rinviati al dopo elezioni Maroni non è d'accordo sui nomi. I cambi al vertice dei servizi segreti rinviati al dopo elezioni Lega-Berlusconi, scontro sugli 007 Anche Scalfaro preferisce «aspettare» Fiori: feeling tra Bossi e vecchi apparati — REPLICA AL VIMINALE — che perché questa è la garanzia che domani possiate farlo voi». Ed ancora: «Mentre in politica economica sono stati lanciati segnali inequivocabili, sul resto si cincischia. Ora, la vecchia Repubblica era un insieme di grandi cordate di potere: negli apparati di sicurezza, nell'industria di Stato, nelle banche, nel sistema politico finanziario. Bene, è ora di sbrogliarle tutte, con attenzione, con il necessario tatto, ma bisogna sbrogliarle e in qualche caso tagliarle di netto». E per essere chiaro Ferrara fa l'esempio della Rai: «Anche i professori hanno fatto cose buone e meno buone, ma ormai non hanno più alcuna legittimazione». Ma chi blocca il presidente del Consiglio? Chi lo argina? Per capirlo si può guardare con la lente d'ingrandimento dentro la vicenda dei servizi segreti. Chi ha bloccato le nomine è stato Maroni, che nella cena dell'altra sera a casa Berlusconi ha tenuto duro. L'uomo di Bossi al governo ha rinviato ogni decisione sul Sisde e sul Cesis giocando sui nomi: ha storto il naso all'idea di mettere il gen. Pisani (un carabiniere) a capo dei servizi segreti del Viminale; non è apparso entusiasta dell'ipotesi di avere prefetti come Sotgiu o Del Mese sulla poltrona del Cesis. Perché Maroni, per usare le parole di Ferrara, «cincischia»? L'atteggiamento del ministro dell'Interno accontenta la sinistra - che Nella foto grande, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi Qui accanto, il ministro Tatarella menti» alla Maroni gli consentano di conquistare l'appoggio dei progressisti se i loro uomini arriveranno al ballottaggio contro quelli di Berlusconi. Questo per quel che riguarda Bossi. Ma nel delicato settore dei «servizi» il Cavaliere deve fare i conti anche con il tentativo di Scalfaro di mantenere l'influenza che ha conquistato nella fase dei cosiddetti «governi del presidente», quelli di Amato e di Ciamnpi. E, ovviamente, si trova di fronte tutti gli antagonismi che da sempre dividono i corpi dello Stato. Berlusconi, almeno per ora, è rimasto impigliato in questa «rete». In futuro per uscirne spera nell'appoggio incondizionato di Fini, il suo alleato «sicuro». «Maroni diceva in questi giorni il segretario di An - si deve dare una mossa, non può continuare a perder tempo con le moine a sinistra». Ma, soprattutto, Berlusconi conta su un grosso risultato alle elezioni europee (i sondaggi lo accreditano di un 25-27%). Un successo del genere gli permetterà di fare la voce grossa con alleati e avversari, per convincerli potrà addirittura minacciare il ricorso a nuove eieziuni anticipate. Intanto, però, Berlusconi deve stare zitto per altre 24 ore e magari lamentarsi in privato del comportamento di Scalfaro ponendo una domanda ironica ai suoi: «Ma in questo paese chi è il capo del governo, io o lui?». Augusto Minzolini FLASH Agnelli: «Il governo prosegua il risanamento» TORINO. «Il compito che attende il nuovo governo è cenamente complesso e delicato: si tratta di proseguire sulla strada del risanamento e contemporaneamente di accelerare la crescita». Lo ha detto il Presidente della Fiat Giovanni Agnelli. «Noi non potremo entrare a pieno titolo nell'Europa unita e coglierne quindi tutti i vantaggi ha detto ancora Agnelli - senza ridurre il deficit e stabilizzare il debito pubblico. Del resto staccarci dall'Europa sarebbe un errore gravissimo, di portata storica». [Agi] Kissinger: «Anch'io scommetterei sull'Italia» ROMA. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha incontrato ieri a Palazzo Chigi l'ex segretario di Stato statunitense Henry Kissinger. Si ignorano i contenuti del colloquio, che è durato più di un'ora. Kissinger, che ha partecipato alla cerimonia per i cento anni della fondazione dell'Accademia americana a Roma, ha scambiato alcune battute con i giornalisti. Scommetterebbe sull'Italia? L'ex segretario di Stato Usa ha risposto: «Per una volta sono d'accordo con Clinton, anch'io scommetterei sul futuro dell'Italia». [Ansa] Formentini: «Maroni avrà una sede a Milano» MILANO. «Roberto Maroni ieri sera mi ha comunicato che ha accettato la mia proposta: avrà una sede a Milano come vicepresidente del Consiglio dei ministri. Vuol dire che la presidenza del Consiglio avrà sede a Milano». Ad annunciarlo è stato il sindaco di Milano Formentini. La sede sarà in piazza Castello, nello stesso edificio del Comune che dovrebbe ospitare anche il ministro per le Riforme istituzionali Speroni. [Agi] Federalismo, Speroni va alla Fondazione Agnelli TORINO. 11 ministro per le Riforme Istituzionali Francu&co Speroni ha incontrato il direttore della Fondazione Agnelli Marcello Pacini ed i ricercatori. Sul tappeto i principali temi della riforma dello Stato in senso federale e le ricerche condotte in questo campo dalla Fondazione. In particolare, informa una nota, sono state discusse le questioni aperte relative ad un «federalismo possibile» per l'Italia: dalla dimensione demografica e territoriale delle regioni ai problemi dell'autusufficienza finanziaria, alla nuova ripartizione di competenze fra Stato federale e Regioni. [Agi]