Rai, la commissione rimanda

Rai, la commissione rimanda Rai, la commissione rimanda An insiste sul commissariamento Iprogressisti: sentiamo Berlusconi Storace, a patto che preveda l'espulsione degli attuali vertici. La destra non fa mistero di puntare al commissariamento dell'ente tv. Il documento dei progressisti invece, presentato da Mauro Paissan e da Claudio Petruccioli, dice che prima di prendere ogni decisione la commissione dovrebbe ascoltare Berlusconi sulle sue intenzioni in merito alla Rai e al sistema dell'informazione. I popolari, attraverso Rosy Bindi e Guido Folloni, hanno presentato un terzo documento: la tv tutta, sia pubblica che privata, è ((pubblico servizio», quindi un discorso sulla Rai ha senso nel contesto più ampio di un piano sul sistema dell'informazione. Che si voti intanto il decreto salva-Rai e poi si proceda all'acquisizione di una serie di testimonianze: il garante dell'editoria, i vertici della Rai e il presidente del Consiglio. A proposito di spazi in tv, il ppi protesta perché alla trasmissione in diretta di domani su Raiuno per commentare le elezioni, non è stato neppure invitato. Intanto ieri il segretario dell'Usigrai Giorgio Balzoni è stato ricevuto da Scalfaro. [r. mas.] ROMA. Doveva essere il momento clou del grande scontro sulla Rai, invece è stata una defatigante maratona di parole. Così si è consumata la prima riunione della commissione di vigilanza. Dopo cinque ore di dibattito, i commissari hanno presentato tre differenti documenti al presidente Taradash: il senso complessivo è «ragioniamo a bocce ferme» pensiamoci su e martedì - quando si riunirà l'ufficio di presidenza - si deciderà. Il documento della maggioranza - lo ha illustrato Fabrizio Del Noce - propone un monitoraggio sui tre Tg e sulle trasmissioni a maggior rischio di «faziosità»: Milano-Italia, Il rosso e il nero, Al voto al voto. Mixer. Si tratterebbe di una vera indagine per capire non solo quanto spazio hanno ottenuto le varie forze politiche ma soprattutto di che tipo. Nel frattempo però vanno bloccate le nomine e le promozioni in corso alla Rai e va acquisito il piano triennale che i professori hanno approvato giovedì. A questa posizione An aderisce ma con un ulteriore inasprimento delle posizioni: il decreto salva-Rai potrà pure passare, dice Francesco LETTERA DI CURZI Caro direttore, Locatelli non è certo il direttore della Bbc, come lui stesso dice. Anzi a me i suoi voti sui giornalisti buoni, cattivi, o così e così, della Rai (riportati nell'intervista di ieri alla Stampa) mi ricordano più l'Hotel Raphael di Bettino Craxi che la sede londinese della Bbc. Quando nel settembre scorso decisi di non offrire la mia testa alla cerimonia di ghigliottina dei professori, insediati da Napolitano e Spadolini ai vertici della Rai, e me ne andai senza chieder nulla, speravo di essere esonerato dalle votazioni retrospettive fatte da estranei ad una azienda certo piena di difetti ma anche di grandi professionalità. L'accanimento contro il Tg 3 mi sembra mosso, oggi, più che dal desiderio di dare un giudizio oggettivo su una redazione fra le migliori della Rai, dalla voglia di strappare al presidente Berlusconi almeno un sorriso di compiacimento. Alessandro Curzi RSCG

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