«I'Europa non può darci lezioni»

Politici e intellettuali torinesi dopo la censura del club di Anversa alla città Politici e intellettuali torinesi dopo la censura del club di Anversa alla città «I/Europa non può darci lezioni» Ma Rifondazlone: che errore Hanno preso a schiaffi Torino, la città Medaglia d'oro della Resistenza. E adesso Torino reagisce schierandosi contro questa Europa che ha trasferito a Lille la riunione tra gli amministratori di venti grandi città del vecchio continente che si sarebbe dovuta tenere il 17 giugno sotto la Mole. Non volete mettere piede in questa Italia che con il voto delle ultime politiche è andata a destra? «Spostate pure data e luogo dell'incontro di "Eurometropoles"» ha ribattuto Valentino Castellani. «Il 30 giugno, in Francia, Torino non ci sarà». Il giorno dopo la replica secca e orgogliosa del sindaco, sul club presieduto da Bob Cools - primo cittadino di Anversa - si abbatte l'ira di forze politiche e intellettuali. «Ma come si permettono?» sbotta il segretario del pds Sergio Chiamparino, che pure non ha mai nascosto la sua preoccupazione per la presenza di missini nel governo. «E' una foiba mettere tutti gli elettori italiani alla stessa stregua dei quattro ministri di Alleanza Nazionale. In questa città, poi...». La fermezza di Castellani è stata apprezzata da Forza Italia e Lega Nord, movimenti che, con Alleanza Nazionale, sono alla guida del governo. Enzo Ghigo, coordinatore dei club berlusconiani: «Il popolo italiano ha il diritto di esprimere liberamente il proprio.yoto, quella di "Eurometropolés" è una chiara strumentalizzazione elettorale. Anche se spesso siamo in contrasto con il sindaco, questa volta il suo atteggiamento è stato corretto e appropriato». Gipo Farassino, segretario piemontese della Lega Nord: «Per la prima volta sono d'accordo con Castellani. Invece di tranciare giudizi sull'Italia, l'Europa farebbe bene a preoccuparsi per i lepenisti in Francia e i naziskin in Germania». Con il sindaco Castellani sono anche i Verdi (Silvio Viale: «Giusto non andare a Lille») e il presidente dell'Unione Industriale, Bruno Rambaudi: «Una risposta che mi fa tanto più piacere in quanto le idee politiche del sindaco non sono, come è noto, quelle del governo». Castellani aveva cercato di spiegarlo, a Cools: «La maggioranza delle autonomie locali è stata eletta nell'ambito di movimenti progressisti». E a qualcuno della destra questa distinzione tra governo locale e governo nazionale non è piaciuta. L'onorevole Michele Vietti (Centro cristiano democratico) trova «stupefacente» quell'affermazione, e chiede una rettifica «per SCONTRO A SINISTRA LA firma del manifesto è di Edoardo Garrone, presidente pidiessino della Circoscrizione VIII: «Cittadini, segnalateci casi di degrado e di illegalità nelle case, indicateci cantine e sottotetti affittati ad uso abitativo. Faremo intervenire le forze dell'ordine, vi garantiamo l'anonimato». Diffuse in un centinaio di copie e affisse in molti negozi del quartiere San Salvarlo, le quindici righe intitolate «Basta con lo sfruttamento» hanno scatenato un pandemonio. E ieri Edoardo Garrone si è reso conto di avere innescato una durissima polemica a sinistra. Prima ha dovuto fronteggiare le bordate di Rifondazione comunista, poi si è visto dipinto come «razzista» in un violento attacco pubblicato sul Manifesto, il quotidiano comunista. Titolo: «Spie? No, buoni torinesi». E nel testo Garrone veniva bollato come razzista e delatore: «La delazione promossa Qui a fianco il sindaco Castellani a destra Chiamparino e Rambaudi, sotto (da sinistra) Ricossa e Farassino chstCstptatrqto«pd zione con le posizioni della maggioranza del governo». Bandiere politiche a parte, una cosa è certa: con questo clamoroso boicottaggio, i sindaci europei hanno dimostrato di non conoscere affatto le tradizioni antifasciste di Torino. L'e¬ evitare di aggiungere confusione a confusione». Sulla stessa linea il segretario provinciale di An, Agostino Ghiglia, il quale sostiene che il sindaco avrebbe dovuto «difendere la dignità di Torino e della Nazione», senza tirare in ballo la sua «non identifica¬ conomista Sergio Ricossa non si stupisce più di tanto: «Sono le follie europee, nelle quali rientrano anche, per fare due esempi, la distruzione della produzione agricola e l'emanazione di migliaia di direttive ogni anno». Aggiunge: «Mi fa molto ridere I ragazzi del Buniva di Pinerolo avevano organizzato la che la città di Bobbio riceva questi apprezzamenti dall'estero. Con la sua replica, il sindaco Castellani ha fatto il minimo che poteva fare». Ieri Isabelle Dussutour, segretaria organizzativa di Eurometropoles ha spiegato che, a quanto le risulta, lo spostamento di sede e data è stato deciso «per impegni di Cools». Niente da fare: il sindaco ha ribadito che la città non sarà presente a Lille. Ci saranno però i consiglieri del gruppo di Rifondazione: «Il sindaco fa bene a protestare, ma sbaglia a non andare a far valere le ragioni dell'antifascismo e della democrazia sostanziale». Gianni Armand-Pilon serata per la fine della scuola