Da Berger arriva un ultimatum per Monza di Cristiano Chiavegato

In Canada, tecnici in cerca di soluzioni per la presa d'aria al motore, ma restano problemi per i circuiti In Canada, tecnici in cerca di soluzioni per la presa d'aria al motore, ma restano problemi per i circuiti Da Berger arriva un ultimatum per Monza «O tagliano gli alberi o non si corre» Cambiano le regole Moto come FI bassa velocità dentro ai box MONTREAL DAL NOSTRO INVIATO non si possono tagliare. Succede la stessa cosa di Imola. Dopo il mio incidente nel '90 avevo detto di spostare il muretto del Tamburello. La replica era stata: non è possibile. Ed è successo quel che sappiamo. Adesso la storia si ripete. Sarà difficile correre a Monza con l'attuale configurazione della pista». Come dire: se non cambiano, la Formula 1 sta a casa o cambia indirizzo. L'Aci Milano, che gestisce il circuito, ha le mani legate dai Verdi. E si trova davanti a un ultimatum: il discorso di Berger contrasta con quello di Marco Piccinini, presidente della Csai, il quale sosteneva che la sicurezza del circuito non era da mettere in discussione. E adesso? Salterà il Gran Premio d'Italia? Da martedì prossimo la Ferrari proverà a Monza e ci sarà anche Berger. E' necessaria una risposta sollecita, altrimenti i piloti potrebbero anche mettere in atto la loro minaccia. Tornando al Canada, la vigilia della gara è stata occupata da tecnici e meccanici per valutare e preparare le nuove soluzioni tecniche imposte della Fia. E in particolare la sistemazione della presa d'aria del motore sulla quale deve essere eliminato l'effetto dinamico che dava una specie di sovralimentazione dei propulsori, facendo guadagnare una trentina di cavalli. Sui cofani delle vetture sono stati praticati i più disparati tipi di fori. Uno stridore di seghe e seghetti in azione, un festival del buco. C'è chi ha piallato la parte alta dei cofani delle vetture, chi ha aperto fessure sui fianchi e chi in alto. La Ferrari ha messo a punto addirittura tre differenti possibilità di interventi e ha atteso l'ispezione del delegato tecnico della Fia, Charles Whiting. La norma che regola la vicenda è piuttosto fumosa e sicuramente non mancheranno polemiche sulla sua interpretazione. Per Maranello, tuttavia, forse questo è l'ultimo pensiero. La scuderia italiana sta attraverpando un altro, l'ennesimo, momento delicato della sua storia agonistica. In Spagna la 412T1 ha mostrato definitivamente La prima notizie che arriva dal Canada riguarda l'Italia. Anzi Monza. Il Gran Premio in programma l'I 1 settembre rischia di saltare. Dopo le perplessità della Csai che già nelle settimane passate aveva fatto sapere che la gara non sarebbe stata organizzata senza solide garanzie sulle modifiche tecniche delle vetture per ridurre la velocità, ieri la botta finale è arrivata da Gerhard Berger. Il pilota austriaco, responsabile dell'associazione dei piloti, ha detto con parole semplici ma incisive che ci sono seri problemi per l'autodromo nazionale. «Sono stato martedì mattina a Monza - ha dichiarato il corridore della Ferrari - e ho esaminato i punti critici della pista. Il curvone dopo la prima chicane e le due curve di Lesmo sono pericolose. Ho chiesto ai responsabili di modifificare il circuito. Mi hanno risposto che qualcosa si può fc i 0 ma non molto, a causa dei vincoli ecologici. Gli alberi Jean Alesi prevede per la Ferrari un finale di stagione in crescendo HOCKENHEIM. Domenica il motomondiale fa tappa, la sesta, sul circuito più veloce di tutta la stagione. Grande attesa nella 250 per l'Aprilia che affida a Biaggi e Ruggia un motore «evoluzione» provato a lungo al Mugello e che presenta come novità una frizione e un circuito di raffreddamento completamente nuovi. Mentre Capirossi accusa ancora qualche linea di febbre (è stato colpito recentemente da rosolia) ma sarà regolarmente al via, ieri i piloti hanno parlato a lungo di sicurezza con il direttore di gara, Roberto Nosetto. Due le proposte presentate da Nosetto e Uncini, rappresentante dei piloti: velocità ridotta in entrata e uscita ai box (50/70 km orari mentre oggi si entra a oltre 100), con sanzioni pecuniarie da versare all'Irta che li devolverà in beneficenza e, in luogo della penalità di 1' per partenza anticipata, l'obbligo di rientrare e percorrere il rettilineo dei box a velocità contenuta. I piloti daranno una risposta al prossimo GP d'Olanda, ad Assen. to al bunker del tedesco Schumacher. Il nostro Gianburrasca è commovente: in gara, quando le cose vanno come sono andate a Barcellona, si deprime, si macera, diventa pessimista. Poi fa due giorni di vacanza, si carica, e ritorna in pista pieno di buone intenzioni, di rinnovati entusiasmi: «Vedrete - afferma -. Ce la faremo. Si tratta solo di aspettare ancora tre settimane, sono sicuro che la seconda parte della stagione ci riserverà grandi soddisfazioni». E' un ragazzo d'oro, con il cuore in mano. Per ora lo aspetta - e Berger è con lui un'altra gara da purgatorio, salvo capovolgimenti impensabili. Qui la Ferrari ha portato piccole modifiche di dettaglio nella parte anteriore delle vetture. Intanto qui i tifosi si sono già eccitati per le imprese del giovane Jacques Villeneuve, figlio di Gilles, secondo nella 500 Miglia di Indianapolis. E qualcuno scrive già: presto un altro Villeneuve in Formula 1. Dove? Ma alla Ferrari... tutti i suoi limiti e bisogna correre ai ripari a breve termine. Tor" '. ha smentito tutte le voci sorte in questi giorni di rivoluzioni dell'organico e di nuovi ingaggi. «Dalla prossima gara la nostra vettura sarà quasi completamente rifatta - ha detto -. Telaio, carrozzeria, aerodinamica, motore, tutto cambiato». E tutti sperano che il 3 luglio a Magny Cours scatti il vero DDay della Ferrari. Jean Alesi ci crede, crede nel cambiamento di tendenza, crede di poter dare veramente l'assal- Cristiano Chiavegato