La Stampa - Consultazione Archivio

Singolare uscita del commissario tecnico dopo 71 giocatori e 30 mesi di esperimenti Singolare uscita del commissario tecnico dopo 71 giocatori e 30 mesi di esperimenti Sacchi; pronti solo all'ultimo secondo «La squadra è con me, non esistono cast» MARTINSVILLE. Paolo Taveggia torna a casa al termine della Coppa del Mondo, con due anni di anticipo sulla scadenza del mandato. L'uomo che Berlusconi e Fifa avevano spedito negli Usa per studiare il fenomeno soccer, si dice deluso: «Sono arrivato nel '93 e ora ho capito che qui il calcio non avrà mai un futuro. Dopo i Mondiali scomparirà». Taveggia aveva, ha, un contratto di consulenza con la Major League Soccer che, dall'aprile '95, dovrebbe dar vita a un campionato «coast to coast» (12 città, 12 squadre). «La mia presenza è mutile, ma lascerò aperto un ufficio a Washington. Un piccolo spiraglio è sempre meglio tenerlo». Il futuro di Taveggia sarà probabilmente alla Fininvest, ma si parla anche di un possibile contatto con la Juventus. «Bettega e Giraudo, sono (o almeno erano) interessati a sfruttare le mie conoscenze in materia di campagna abbonamenti». Ecco, siamo lì. Calcio totale. Un chiodo fisso. Un'ossessione. Come il ricorso alla fantasia di Baggio 1 e Signori: a parole, il commissario sta facendo di tutto per stimolarne il dosaggio. Salvo poi ribadire che soltanto al Giants, il giorno dell'Eire, vedremo la sua Italia. E che il 4-3-3 non implica la rinuncia sistematica al governo del centrocampo. «In fase difensiva, dovremo essere in quat¬ tro, se non in cinque». Il polivalente, l'eclettico: dovunque portiate Sacchi, vi ritroverete sempre a quel punto lì, in balia di estratti filosofici alti e spumosi come i cavalloni di un mare in tempesta. 6) «Le tabelle di Pincolini sono sacre». In parole povere: stiamo lavorando per noi. Contro la Finlandia, e a Roma con la Svizzera, le gambe erano imballate. Un TAVEGGI A RflENTRA