L'Antitrust all'attacco delle polizze di Roberto Ippolito

Multe miliardarie a 11 compagnie assicurative: avevano creato un «cartello» Multe miliardarie a 11 compagnie assicurative: avevano creato un «cartello» L'Antitrust all'attacco delle polizze Secondo l'accusa i «big» del settore concordavano le tariffe e le strategie ROMA. Raggirato il cliente. Con una megamulta vengono punite undici grandi compagnie di assicurazioni. La sanzione è pesante: in tutto venti miliardi. Invece di farsi concorrenza, i grandi del mercato - tra di loro le Generali e l'Assitalia, la Toro e la Fondiaria - hanno concordato le tariffe e si sono raccontati le strategie per controllarsi a vicenda. Un vero e proprio «cartello» sulla pelle degli assicurati, illusi di scegliere liberamente fra le varie imprese e invece vittime di condizioni decise a tavolino e ovviamente svantaggiose. A giudicare scorretto il comportamento delle compagnie e a condannarlo è l'Antistrust, l'autorità che vigila sul rispetto della concorrenza e sul regolare andamento del mercato. Francesco Saja, presidente dell'Antitrust, non ha dubbi: c'è stato un patto fra undici big delle assicurazioni per dettare tariffe e comportamenti. Ed ecco perciò fioccare le multe: 4 miliardi alla Sai, la più cattiva; 2,4 alla Ras; 2,3 alla Assitalia; 1,8 alla Milano; poco meno a Fondiaria, Lloyd e Unipoi; 1,6 alle Generali; 1,3 alla Toro; quasi un miliardo alla Reale; solo 588 milioni alla Zurigo. Le compagnie si preparano già a ricorrere al Tribunale amministrativo regionale del Lazio contro la megamulta disposta dall'Antitrust. Pierluigi Cassietti, presidente dell'Assitalia, è pronto per l'azione legale: «Ricorreremo al Tar per ottenere una sospensiva e contro il merito del provvedimento e siano convinti che i giudici amministrativi ci daranno ragione». Cassietti fa leva sul fatto che l'Isvap (l'organo di vigilanza del settore) aveva sollecitato l'uniformità tariffaria e sul fatto di aver ricevuto il minimo della sanzione da parte dell'Antitrust. Ma secondo l'Autorità la limitazione della multa derida «dall'atteggiamento collaborativo delle parti» che si sono impegnate a comportarsi diversamente. Sarà costituio un «osservatorio» per verificare l'andamento del settore. Per l'Antitrust i veri assicurati non erano i clienti, ma i principali operatori del settore che controllano quasi metà del mercato. Con la loro condotta le compagnie si sono cioè tutelate dai normali rischi di chi lavora sul mercato. In base al verdetto emesso, la libertà della concorrenza è stata violata grazie ad accordi sulle tariffe, sulle strategie e sulle franchigie. E questo in molti rami: infortuni, malattia, auto rischi diversi, incendio, responsabilità civile diversi e furto. Le multe arrivano dopo un anno di istruttoria. Le motivazioni a carico di Sai, Ras, Assitalia, Milano, Fondiaria, Lloyd, Unipol, Generali, Toro, Reale e Zurigo sono sorprendenti. Invece di fare a gara per strapparsi i clienti, le compagnie si dividevano con amicizia il mercato. Nella delibera dell'Antitrust si legge infatti che le undici compagnie hanno attuato uno «scambio di informazioni per il reciproco controllo delle proprie strategie commerciali» per i ra- CHIMICA E CEMENTO Bernabò : «Il governo deve d mi malattia, furto e incendio e grandi rischi nel ramo incendio. Le multe si riferiscono a più di tre anni di attività: «Le compagnie si sono riunite con cadenza periodica, anche se non regolare, dall'inizio del 1990 fino a luglio 1993» per svelare la «reciproca attività d'impresa e per concordare politiche commerciali comuni». Per le polizze del ramo auto rischi diversi, le undici compagnie si sono scambiate le informazioni «allo scopo di determinare» tariffe e scoperti delle polizze. L'accordo fra le compagnie è giudicato «una violazione della normativa concorrenziale di particolare gravità». Sempre in base alle motivazioni della megamulta, le imprese hanno fissato di comune accordo le franchigie delle polizze infortuni e per i grandi rischi delle polizze malattia. Roberto Ippolito GLI UTENTI Il presidente delle Generali Eugenio Coppola di Canzano ECCO CHI DOVRÀ' PAGARE MULTE COMMINATE ALLE COMPAGNIE 4.022.000.000

Persone citate: Bernabò, Cassietti, Eugenio Coppola, Francesco Saja, Pierluigi Cassietti

Luoghi citati: Canzano, Lazio, Milano, Reale, Roma, Zurigo